Cronaca

Permessi di soggiorno falsi, 8 arresti a Barcellona Pdg, coinvolti insospettabili

Inchiesta su permessi di soggiorno facili a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) grazie a documenti falsi. Eseguite 12 misure cautelari dalla polizia nell’ambito di una inchiesta che ipotizza il reato di violazione delle norme che regolano il soggiorno di stranieri in Italia: quattro persone sono finite in carcere e altrettante ai domiciliari, mentre per gli ultimi quattro indagati è stato disposto l’obbligo di firma.

Coinvolti anche imprenditori e il gestore di un patronato

Coinvolti imprenditori, datori di lavoro, intermediari e il gestore di un patronato che dovranno rispondere di favoreggiamento della permanenza clandestina di migranti in Italia.

L’origine dell’inchiesta

L’inchiesta, che ha analizzato un periodo che va dal giugno 2020 a oggi, ha preso le mosse dai normali controlli sul rilascio dei permessi di soggiorno a cittadini extracomunitari che facevano richiesta del documento presso il commissariato di Barcellona Pozzo di Gotto.

Il gestore del patronato, secondo gli investigatori, “approfittando del ruolo rivestito garantiva un canale privilegiato e la conoscenza specifica della legge da aggirare”: il tutto per un ritorno economico. Il sistema sarebbe stato “articolato e ben rodato”, basato su “schemi predefiniti”.

Secondo la polizia esisteva “un consolidato uso di documenti falsi” attestanti contratti di lavoro, buste paga, contributi previdenziali e attestazioni di residenza degli immigrati. Gli indizi raccolti dalla polizia sono stati inoltre corroboratui dalle intercettazioni ambientali e dall’analisi dei tabulati telefonici.