Agricoltura

Peronospora viticola, Regione individua aree d’emergenza per misure di contrasto

PALERMO – La peronospora della vite avanza. E la Regione cerca di correre ai ripari adottando misure fitosanitarie di emergenza: per le aziende in regime di agricoltura convenzionale, si applicherà il disciplinare di difesa integrata del 6 maggio scorso, mentre per le aziende in regime di agricoltura biologica si applicano i criteri di intervento specifici.

Peronospora, in quali zone si applicherrano le misure di contrasto

Il decreto si applicherà a Palermo, nel territorio dell’intera città metropolitana, e anche nell’intera provincia di Agrigento. A Catania sono coinvolti i territori di Aci Sant’Antonio, Acireale, Adrano, Belpasso, Biancavilla, Caltagirone, Castiglione di Sicilia, Giarre, Linguaglossa, Mascali, Milo, Nicolosi, Pedara, Piedimonte Etneo, Ragalna, Randazzo, San Michele di Ganzaria, Santa Maria di Licodia, Sant’Alfio, Santa Venerina, Trecastagni, Viagrande e Zafferana Etnea. A Ragusa il decreto riguarda Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso e Vittoria.

In provincia di Trapani, invece, riguarda Alcamo, Buseto Palizzolo, Calatafimi-Segesta, Campobello di Mazara, Castellammare del Golfo, Castelvetrano, Custonaci, Erice, Gibellina, Marsala, Mazara del Vallo, Misiliscemi, Paceco, Pantelleria, Partanna, Petrosino, Poggioreale, Salaparuta, Salemi, San Vito Lo Capo, Santa Ninfa, Trapani, Valderice e Vita. Ancora, nel territorio di Caltanissetta le misure saranno adottate nei territori di Bompensiere, Butera, Caltanissetta, Campofranco, Gela, Mazzarino, Milena, Niscemi, Riesi Sommatino e Vallelunga Pratameno.

Il protocollo attuato è pensato per una maggiore difesa dell’ecosistema impiegando, nella minore quantità possibile, quindi solo se necessario e alle dosi minori, i prodotti a minor impatto verso l’uomo e l’ambiente, scelti fra quelli aventi caratteristiche di efficacia sufficienti ad ottenere la difesa delle produzioni a livelli economicamente accettabili e tenendo conto della loro persistenza.

Possono essere impiegati anche prodotti fitosanitari pronti all’impiego o miscele estemporanee contenenti diverse sostanze attive, purché queste siano indicate per la coltura e per l’avversità nella scheda relativa alla coltura.

Per le imprese in regime di agricoltura biologica, si consiglia di effettuare interventi in pre-fioritura, al verificarsi di condizioni climatiche predisponenti l’infezione, e cioè pioggia o alta umidità relativa, nonché in fase successiva di intervenire, con prodotti ammessi in presenza dei primi sintomi, le cosiddette macchie d’olio. Sono utilizzabili le sostanze attive contenute nei prodotti fitosanitari autorizzati per l’uso nella produzione biologica dal regolamento dell’Unione europea 2018/848 e dal regolamento di esecuzione Ue 2021/1165 della commissione del 15 luglio 2021.

Peronospora favorita dalla situazione climatica

Si continua, quindi, con la lotta contro questo patogeno, favorito dalla situazione climatica. La malattia della peronospora della vite è causata dal fungo “Plasmopara viticola”, ed è in grado di attaccare tutti gli organi verdi della pianta, principalmente le foglie, i germogli e i grappoli, causando ingenti danni se non gestita correttamente. In quasi tutto il territorio regionale i danni sono stati rilevanti con percentuali che vanno dal 25 al 95% della produzione. Sui grappoli l’attacco precoce del patogeno, possibile dalla pre-fioritura a fine fioritura, si manifesta con una deformazione della parte terminale del grappolo che, incurvandosi a uncino, assume una colorazione brunastra, come se avesse subito una scottatura.

In condizioni di elevata umidità, tutto il grappolo si ricopre della caratteristica muffa biancastra. Le infezioni tardive su grappoli con acini già ingrossati o invaiati, non producono nessuna muffa; gli acini subiscono una pesante disidratazione, assumono colorazione brunastra con striature violacee e poi disseccano.