Palermo

A Petralia Sottana la casa più stretta del mondo, il video dal drone

di Vincenzo Lapunzina

La casa più piccola al mondo si trova a Petralia Sottana, in provincia di Palermo, incastonata nel centro storico di uno dei Comuni più belli del massiccio montuoso delle Madonie.

La storia della ribattezzata “casa do currivu”, del dispetto, sembra uscire da una novella di Luigi Pirandello, vede protagoniste due famiglie che, negli anni cinquanta, non sarebbero riuscite a comprendersi e che alla fine, in punta di diritto, l’una è prevalsa sull’altra.

Una storia che sarebbe sfuggita almeno a due figure di riappacificazione della comunità petralese del tempo, il sindaco e il parroco. COSA “NASCONDE” QUESTA CASA. CONTINUA LA LETTURA

LEGGI L’ARTICOLO DALL’INIZIO – Pare che, per esigenze di famiglia il proprietario dell’edificio, oggi identificato al civico 24, avesse la necessità di realizzare due elevazioni rispetto al vecchio fabbricato, posto al piano terra della via.
Non avrebbe ottenuto il consenso del vicino, per le più disparate ragioni, quindi legge urbanistica alla mano – al tempo in vigore – si è convinto di realizzare un corpo di fabbrica dalle dimensioni curiose, da guinness dei primati, tuttavia, non agibile ma che avrebbe contrastato, pare per ripicca e in nome della legge, il diniego del confinante.

La facciata della casa in miniatura

Il vicino, a costruzione ultimata, non ha potuto più affacciarsi alla finestra per ammirare il paesaggio, che oltre la “casa” – dal colore acromatico –  è rimasto mozzafiato. 
Dall’esterno e osservando di fronte la “casa” sembrerebbe tutto perfetto: balcone, munito di inferriata, al “secondo piano”, finestre  al primo e porta di ingresso; appare come una delle innumerevoli abitazioni disabitate che insistono nei centri storici dei paesi di montagna, salvo “girare l’angolo” e ritrovarsi con un metro di parete, alta due piani e a destra il vuoto che racconta uno scorcio di quotidianità siciliana del tempo.
Al momento, al civico 24 di via Risorgimento non è possibile farsi fotografare sul balcone, raggiungibile da una scala interna, o affacciarsi in una delle finestre, pare che gli eredi non siano ancora  disponibili alla divulgazione social della storia e degli ambienti interni della miniatura, né tantomeno di raccontare ciò che realmente è accaduto, con risvolti che ancora, dopo decenni, si trascinerebbero, tutto rimane nel perimetro delle ipotesi.
Tranne lo stato dei luoghi, la “casa”, che pur non essendo annoverata tra i beni architettonici o storici del Comune di Petralia Sottana, nel tempo, è divenuta meta, quasi obbligata, degli avventori del centro madonita.


Vincenzo Lapunzina