Politica

Petrolchimico Priolo a rischio chiusura, Report svela lo “scontro geopolitico”: le reazioni dall’Ars

Il petrolchimico di Priolo, in provincia di Siracusa, rischia di chiudere, lasciando senza lavoro circa 10mila lavoratori. E dal 5 dicembre, a causa delle sanzioni alla Russia, non potrà neppure importare il greggio russo. Nelle ultime settimane sono intercorsi, diversi incontri tra Governo e Regione Sicilia, e in particolare quello dello scorso 18 novembre Roma.

La situazione oggi, appare sempre più critica e senza una soluzione.

Il servizio di Report dedicato al petrolchimico di Siracusa

Lo scontro geopolitico e gli interessi Usa

Nel servizio di Report, andato in dona ieri sera su Rai 3, è emerso: “lo scontro geopolitico in atto sul petrolchimico siracusano, che coinvolge anche gli interessi statunitensi sul mercato mondiale dei carburanti“.

La seconda minaccia è giudiziaria

“La Procura di Siracusa – racconta Report nel servizio – ha posto sotto sequestro il depuratore che tratta i reflui inquinanti del petrolchimico. L’accusa è durissima: disastro ambientale. Se i magistrati dovessero realmente fermare l’impianto di depurazione, l’intero petrolchimico dovrebbe chiudere i battenti”.

Il deputato Ars, Nicola D’Agostino

“Dopo aver seguito il servizio giornalistico di Report su Priolo, appare necessario interrogarsi sulle eventuali responsabilità politiche ed amministrative della Regione sul disastro ambientale che il depuratore di Priolo avrebbe causato al nostro mare e all’ambiente in generale. La Procura ha chiesto di bloccare l’impianto, ed il rischio ora è quello di chiudere il petrolchimico”. Lo afferma il parlamentare regionale di Forza Italia, Nicola D’Agostino.

La richiesta al presidente Ars

“Chiedo al presidente dell’Ars Galvagno – aggiunge – l’istituzione di una Commissione speciale di inchiesta che ricostruisca competenze e negligenze, soprattutto della IAS, l’Industria acqua siracusana, una società mista pubblico-privato che gestisce l’impianto a maggioranza regionale, e dell’Arpa, ente totalmente della Regione che vigila per garantire il rispetto delle leggi a tutela dell’ambiente”.