Pfizer licenzia 210 lavoratori del polo di Catania e spiega le sue ragioni al QdS. Il caso finisce fino in parlamento, dove la deputata Maria Flavia Timbro, di “Liberi e Uguali”, presenta un’interrogazione diretta essenzialmente al ministro Giorgetti.
Un licenziamento annunciato che sa di amaro e di ingiustizia, soprattutto alla luce della crescita esponenziale dei ricavi e degli utili della casa farmaceutica: “Il gruppo Pfizer sta godendo, anche grazie alla produzione del vaccino anti Covid, sviluppato insieme all’azienda tedesca BioNtech, di un enorme incremento dei propri ricavi – chiosa Timbro -,registrando nei primi tre trimestri del 2021 introiti per 50 miliardi di euro pari al 91% in più dello stesso periodo nel corso del 2020, sestuplicando gli incassi da vaccini (29 miliardi di dollari) con un una quotazione in borsa che è cresciuta del 51%.
Da fonti Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, il gruppo farmaceutico Pfizer intende presentare un
piano di 130 esuberi relativamente allo stabilimento di Catania, specializzato nella produzione di
antibiotici parenterali per uso ospedaliero, penicillinici e non penicillinici, ingenerando più che
legittime preoccupazioni e proteste tra le lavoratrici e i lavoratori che avvieranno iniziative e
mobilitazioni in vista dello sciopero del prossimo 4 marzo”.
I sindacati non ci stanno e chiedono maggiori spiegazioni. Chiedono che siano presentati dati certi e verificabili circa la presunta “crisi” aziendale che rende necessari i licenziamenti. “Appare fondata la denuncia dei sindacati secondo la quale ‘la multinazionale invece di avviare un rilancio, decide di far marciare a scartamento ridotto impianti strategici, privandosi peraltro di personale altamente qualificato'”, aggiunge la deputata.
È polemica anche sull’annuncio dei prossimi investimenti previsti per Catania dalla multinazionale: “L’azienda afferma che il sito siciliano ‘continuerà a essere parte integrante della rete globale di produzione e fornitura Pfizer e infatti è stato programmato un intervento di modernizzazione, con un
ulteriore investimento di 27 milioni di euro nei prossimi tre anni’ – continua Timbro -, e ‘in previsione di questo investimento, Pfizer ha identificato alcuni adeguamenti necessari, dovuti anche al calo della
domanda dei volumi produttivi di un antibiotico iniettabile, che porteranno a una riduzione dell’
organico’.
In realtà, come denunciano le organizzazioni sindacali, lo stanziamento di 27 milioni di euro per i
prossimi tre anni appare una cifra irrisoria sufficiente soltanto per la manutenzione degli impianti. (…) È inaccettabile che, a fronte di un incremento di ricavi di tali proporzioni, si prospetti da parte della Pfizer un piano di esuberi di queste dimensioni che rischia di segnare ulteriormente un contesto socio-economico già fortemente provato e non si scelga invece di utilizzare i ricavi per nuovi investimenti, immaginando un incremento della produzione, anche dentro processi di rifunzionalizzazione degli impianti rispetto all’inevitabile mutare delle esigenze del mercato”.
Tanto i sindacati, quanto la deputata di LeU, invocano un tempestivo intervento del ministro all’Economia che possa spiegare “quali iniziative di sua competenza intenda porre in essere con la massima urgenza per evitare una ennesima crisi occupazionale in Sicilia e la perdita di una struttura produttiva in un settore strategico quale quello farmaceutico come dimostrato anche dalla recente e ancora in corso crisi sanitaria per la diffusione della pandemia da Covid”.
A Catania le organizzazioni sindacali chiedono che i cittadini solidarizzino con i lavoratori e scendano in piazza al loro cospetto.