Istruzione

Piani antincendio scuole, 10 milioni da Regione e Stato

PALERMO – Dieci milioni di euro per migliorare le condizioni dell’edilizia scolastica siciliana, per la predisposizione dei piani antincendio e di tutte le opere strutturali necessarie per mettere in sicurezza gli edifici che avranno accesso al finanziamento.

Si tratta di 227 istituti, che riceveranno ciascuna un importo massimo di 50 mila euro per le scuole di infanzia e appartenenti al primo ciclo di istruzione e di 70 mila euro per le istituzioni scolastiche del secondo ciclo di istruzione. Un piano generale che prevede una distribuzione in tutta Italia di 114 milioni di euro, rivisto per le regioni Marche, Piemonte, Puglia e Sicilia, che, a causa di errori riscontrati o esigenze sopravvenute, hanno chiesto formalmente la modifica dei loro piani regionali.

Finanziamenti che possono tamponare in qualche modo una situazione che può essere definita disastrosa, visto che gli edifici scolastici siciliani dotati di certificazione antincendio sono appena il 14%, di cui il 10% con nulla osta provvisori: il 56,2% degli edifici adibiti a funzioni scolastiche è privo di certificato di collaudo, come appurato dalla stessa Regione, e il 65,6% non è adeguato alle normative antisismiche. Il 45,8%, invece, risulta costruito tra il 1946 e il 1975, il 37,6% necessita di interventi di manutenzione urgente; il 40% è privo del certificato di agibilità; il 38,4% si trova in aree a rischio sismico e il 60% non ha il certificato di prevenzione incendi.

Numeri allarmanti, considerato che si tratta di strutture dove giovani e bambini trascorrono molte ore della propria giornata per buona parte dell’anno, e che dovrebbero garantire sicurezza e serenità per le famiglie che li affidano alle cure delle istituzioni scolastiche ogni giorno.

Le risorse sono state messe a disposizione dallo Stato sulla base di apposita proposta formulata dal ministero dell’Istruzione. Le spese sostenute devono essere documentate, comprovate da fatture quietanzate o da altri documenti contabili equivalenti ed effettivamente pagate, nonchè rendicontate sulla base delle regole contabili e fiscali vigenti. Non sono ammissibili a finanziamento gli interventi relativi ad edifici di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica non statale, fatta salva l’ipotesi di realizzazione di poli di infanzia, o relativi ad edifici di proprietà pubblica adibiti all’alta formazione artistica, musicale e coreutica. Ancora, i fondi non potranno essere utilizzati per lavori relativi ad edifici non regolarmente censiti nell’Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica o già destinatari, per le stesse opere, di altri finanziamenti comunitari, statali e regionali, con la sola eccezione di eventuale cofinanziamento dell’opera, fino alla concorrenza del costo complessivo, con fondi propri, in caso si tratti di opere più ampie che necessitano di maggiori fondi.

L’avvio dei lavori per la realizzazione del progetto non può avere luogo prima della pubblicazione del provvedimento definitivo di ammissione da parte del Miur. Sotto la propria responsabilità i beneficiari potranno avviare i lavori successivamente alla presentazione della domanda di contributo, ma l’ammissibilità delle spese è condizionata all’ottenimento del finanziamento.

Le somme saranno erogate dal Miur a rimborso, dopo aver presentato la rendicontazione, soltanto successivamente all’ottenimento della relativa certificazione Scia, quindi a progetto finito e riconosciuto come a norma, soltanto dopo la verifica del rispetto di tutti gli impegni siglati nel momento dell’accettazione del piano regionale.