Ambiente

Piano dell’aria, il Tar lo boccia. “Musumeci non ne azzecca una”

La bocciatura da parte del Tar del Piano della tutela e della qualità dell’aria della Regione Siciliana ha provocato una serie di ricadute anche in sede politica sul governo presieduto dal presidente della Regione siciliana Nello Musumeci.

Ieri sera il Tribunale amministrativo regionale di Palermo ha infatti accolto i ricorsi delle aziende del Polo petrolchimico siracusano con un provvedimento nel quale vengono evidenziati gli errori della Regione Siciliana, riguardanti soprattutto “l’inadeguatezza della rete di monitoraggio”, che, scrivono i magistrati, sono stati rilevati anche dal Ministero dell’Ambiente.

Un’inadeguatezza che era negli atti, visto che, sottolinea il Tar, “Il rapporto annuale sulla qualità dell’aria 2015 allegato al Piano evidenzia come molte delle stazioni di misurazione non raggiungano i valori di efficienza previsti”.

Da qui la decisione di dar ragione alle aziende del Petrolchimico, annullando i provvedimenti del Governo Musumeci “nella parte il cui il Piano dell’aria impone alle società misure e attività che comporterebbero oneri ingenti e del tutto sproporzionati a fronte di dati non conformi ai necessari predisposti normativi e rispetto al beneficio ambientale perseguito”.

Una delle aziende ricorrenti, l’Isab, aveva sottolineato come “le problematiche maggiori di inquinamento riscontrate” fossero “riconnesse al traffico veicolare”.

Al Governo regionale, inoltre, il Tar ha imposto di procedere “con solerzia ad adeguare la rete di rilevamento regionale e aggiornare i dati secondo le previsioni normative ed avvalendosi dell’Arpa”.

Barbagallo, “Musumeci non ne azzecca una”

La bocciatura del Piano ha portato a un attacco frontale a Musumeci da parte del segretario regionale del Partito Democratico, Anthony Barbagallo.

“Il Governo degli annunci – ha detto – , quello guidato da Musumeci, non ne azzecca una. Non bastava il caos legato al ciclo dei rifiuti, le riforme incompiute, le infrastrutture lasciate nel degrado”.

“Adesso – ha aggiunto Barbagallo – anche il piano regionale di tutela della qualità dell’aria si rivela l’ennesimo pasticcio e viene stoppato dal Tar evidenziando, tra le altre cose, l’inadeguatezza della rete delle centraline di monitoraggio”.

Cordaro, “Aspetto le motivazioni”

Dal canto suo l’assessore regionale all’Ambiente Toto Cordaro, appresa della sentenza del Tar di Palermo, si è trincerato dietro un “aspetto le motivazioni della sentenza”, ma ha già cominciato a ricordare che il Piano è stato “redatto dall’Arpa-Sicilia”.

Per il resto ha affermato che tra gli obiettivi del Governo regionale, “restano priorità assolute la tutela dell’Ambiente e della Salute pubblica e la salvaguardia dei livelli occupazionali”.

“Come conciliarle – ha concluso -, lo concorderemo in un confronto leale con le parti interessate”.

Bivona, da mesi invochiamo un confronto

Ma questo confronto con l’Assessorato, come ha ricodato il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona, veniva “invocato da mesi” dalle aziende, per cogliere “l’obiettivo comune di apportare dei correttivi al Piano affinché le misure fossero realmente efficaci per la salute della popolazione e tenessero conto della sostenibilità economica dei costi relativi”.

Bivona ha concluso con l’auspicio “che presto si possa avviare un tavolo tecnico che prenda in esame quanto rilevato nella sentenza del Tar”.