Politica

“Piano per il Sud entro l’anno”, basta annunci, servono i fatti

ROMA – Il rapporto Svimez presentato ieri ha evidenziato la debolezza del Mezzogiorno rispetto al resto d’Italia e d’Europa. Molteplici gli interventi autorevoli. Il vicepresidente ed assessore all’Economia della Regione Siciliana, Gaetano Armao, ha dichiarato che il rapporto “conferma quanto sia grave la rottura del processo di convergenza del Sud verso gli standard europei”.

“La nostra Regione – ha sottolineato Armao – nel decennio 2006-2017 è quella che purtroppo arretra di più, pagando il prezzo più caro per le politiche di austerità nazionale. Occorre accelerare e semplificare le procedure, come opportunamente ricordato dal Presidente Musumeci, imporre a Ferrovie ed Anas di definire immediatamente la progettazione delle grandi opere a loro affidate, puntare sull’alta formazione, il rafforzamento delle amministrazioni con un grande piano di reclutamento di nuove professionalità, incentivare il credito alle imprese che oggi sono in asfissia, ma soprattutto spingere sulle infrastrutture di trasporto – a partire dalla scandalosa gestione delle tratte aeree – e gli investimenti”.

Il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, ha ravvisato la necessità di una politica per il Sud efficace e commentando il rapporto ha detto che “È la radiografia di una frattura profonda, trascurata in decenni di disinvestimento pubblico nel Mezzogiorno che hanno prodotto, con la sofferenza sociale e l’arretramento produttivo nell’area, un indebolimento dell’Italia nello scenario europeo e la rottura dell’equilibrio demografico. Con l’Italia che si è fermata nei primi mesi del 2019, oggi la Svimez conferma quanto temevo poche settimane fa al mio insediamento, l’eredità pesante di un Sud entrato in recessione”.

Nel suo intervento alla presentazione del rapporto, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha ribadito che il governo intende “promuovere un piano strutturale di investimenti e di misure di rilancio per il Mezzogiorno” e che entro la fine dell’anno sarà varato un piano per il Sud. L’attenzione per il Sud, ha sottolineato il premier, ha orientato la politica dell’Italia in Europa. “Ho voluto porre il rilancio del Mezzogiorno tra i temi centrali dei miei incontri con la neo-presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, registrando, in questo senso – ha sottolineato Conte – un’apertura ampia e concreta. Del piano per il Sud – ha concluso Conte – alcuni interventi sono stati anticipati nel ddl di bilancio, come le norme più stringenti per realizzare al Sud il 34% di investimenti ordinari della pubblica amministrazione, quota parametrata alla popolazione residente”.

Sulla inadeguatezza della misure fin qui adottate per il Meridione si è espresso il sindacato della Cgil. Ci auguriamo – è scritto in una nota – che la classe dirigente siciliana abbia un sussulto di orgoglio e faccia in pieno la propria parte per quello che le compete e nelle relazioni con il governo nazionale, che si renda conto della drammatica condizione del Mezzogiorno”.

La Cgil spera che venga rilanciato il ruolo dell’agenzia della coesione territoriale che l’ultimo governo ha depotenziato. “Queste analisi non devono indurre allo scoraggiamento, devono spingere a un impegno ancora maggiore che deve investire l’intero governo, a un’urgenza condivisa. Perché il Rapporto Svimez non è solo un grido di dolore, va letto per intero, indica politiche di cambiamento possibile e di rilancio dello sviluppo, nell`interesse dell’intero Paese”. Speriamo che il grido di dolore, stavolta, venga ascoltato e che alle parole e alle promesse facciano seguito fatti concreti ma soprattutto soluzioni.

Lapidario anche il commento del Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci: “I dati del rapporto Svimez pubblicato oggi evidenziano, ancora una volta, quello che ripeto da anni: per tornare a far crescere il Sud servono investimenti produttivi, non misure come il reddito di cittadinanza, che – come sottolinea lo studio dell’Associazione per lo Sviluppo del Mezzogiorno – sta allontanando dal mercato del lavoro anziché richiamare persone in cerca di occupazione (…) Ma le risposte che Roma deve dare a questi problemi tardano ad arrivare, visto che la legge di bilancio ha al suo interno un intero pacchetto di misure destinate al Sud, in pratica destinerà alla Sicilia nel 2020 risorse aggiuntive per poco più di 35 milioni, mentre per la proroga del credito d’imposta per gli investimenti delle imprese che operano in tutto il Mezzogiorno, e sottolineo in tutto il Mezzogiorno, si mettono a disposizione soli 674 milioni”.