“Alla Francia ci una fratellanza antica e la necessità di un percorso comune. Non abbiamo dichiarato guerra a Parigi, nel modo più assoluto”: sono le parole del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in merito alle tensioni nate tra Italia e Francia dopo il caso Ocean Viking.
Come è noto, le 230 persone salvate dalla nave Ong hanno ottenuto un porto sicuro non Italia, ma in Francia. Nonostante lo sbarco sia già avvenuto, il dibattito relativo alle politiche sui migranti – a livello nazionale e a livello europeo – continua: la Francia ha parlato di potenziali “ritorsioni” per l’Italia, mentre le autorità italiane chiedono a gran voce l’intervento dell’Unione Europea sulla questione.
Oggi anche il ministro Piantedosi, a Pietrastornina (Avellino) per un impegno lavorativo, ha parlato nuovamente del caso. Ecco le sue dichiarazioni.
“Alla Francia ci lega una fratellanza antica e la necessità di un percorso comune” e dunque “non abbiamo dichiarato guerra a Parigi”. Tuttavia, sembra che il Governo Meloni non abbia intenzione di rivedere le politiche sugli sbarchi: “Andiamo avanti nell’interesse dei cittadini”, ha aggiunto il ministro Piantedosi.
Parlando poi della propria terra d’origine, che è proprio Pietrastornina, aggiunge: “Questa è la terra di Francesco De Sanctis, di Fiorentino Sullo, ma anche, più recentemente, di Gerardo Bianco, Ciriaco De Mita. Sono persone che hanno dato lustro al paese con la loro raffinatezza intellettuale, con il loro equilibrio. Equilibrio e raffinatezza che io prendo a modello e che mai potrebbero portare me e i miei colleghi di governo, qualunque azione dovessimo porre in essere, fino al punto da immaginare di rompere i rapporti con un Paese cui ci lega una fratellanza antica e la necessità di un percorso comune”. Il riferimento è naturalmente alla Francia.
“Ho l’orgoglio e l’onore di far parte di un governo totalmente pulito, monolitico, granitico e convinto di andare avanti per la sua strada e durare 5 anni al servizio del paese. Se qualcuno pensa di indebolirlo azzannando il ventre molle del tecnico si sbaglia di grosso. Stiamo parlando con un’unica voce“.
Anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha sposato la visione di Piantedosi e ha ribadito il “no” alla “guerra” con la Francia sulla questione migranti. Ospite a “Mezz’ora in più”, infatti, ha dichiarato: “Nessuno vuole buttare benzina sul fuoco, anzi. Noi vogliamo affrontare il tema dell’immigrazione a livello europeo con grande serenità”.
“Per noi non c’è nulla da riagganciare (con la Francia). Non abbiamo alcun problema, siamo pronti a parlare con i francesi, ma sono loro che hanno reagito in maniera sproporzionata”, ha proseguito Tajani, secondo cui il comportamento di Parigi sarebbe riconducibile a una “questione di politica interna“.