Sanità

La pillola anti Covid funziona, “buoni risultati già dai primi giorni”

Sono già 25 i pazienti curati, da inizio gennaio, con la pillola anti-Covid (Molnupiravir il nome scientifico) presso l’ospedale San Giuseppe di Empoli. Questo tipo di terapia domiciliare consiste in 4 capsule ad uso orale, da prendere due volte al giorno per 5 giorni. Il trattamento, indicato nei pazienti sintomatici, deve iniziare necessariamente a pochi giorni (non più di 5 giorni) dall’insorgenza dei primi disturbi.

La cura

La cura è indicata per pazienti fragili che presentano specifici fattori di rischio, secondo criteri stabiliti da Aifa, tra i quali problemi cardiaci, renali, polmonari, obesità, diabete, neoplasie, immunodeficit, patologie che in caso di infezione da Sars-CoV-2 potrebbero favorire un suo aggravamento. A differenza degli anticorpi monoclonali questa pillola agisce direttamente da antivirale riducendo il rischio di progressione della malattia.

Come già avviene per i monoclonali, la selezione dei pazienti è affidata ai medici di medicina generale, che hanno in carico i soggetti eleggibili per questo tipo di trattamento. Tramite una scheda di pre-arruolamento, predisposta dalla Regione Toscana sulla base delle indicazioni Aifa, e l’acquisizione del consenso informato, i pazienti vengono individuati e indirizzati ai centri specialistici di malattie infettive che prendono in carico il paziente e prescrivono questo tipo di terapia domiciliare. Il medico infettivologo prescrive il farmaco e in poche ore è possibile ritirarlo (da un delegato del paziente) direttamente alla farmacia ospedaliera.

“Terapia ad attivazione più rapida”

“Fino ad ora abbiamo riscontrato buoni risultati, già dai primi giorni, nei 25 pazienti a cui è stata somministrata la pillola anti-Covid. E’ una terapia ad attivazione più rapida rispetto agli anticorpi monoclonali che al contrario richiede una organizzazione più complessa in quanto il farmaco va somministrato endovena in Pronto Soccorso. Con i pazienti che mi vengono segnalati ho di norma un colloquio telefonico prima di prescrivere il farmaco, per verificare eleggibilità ed integrare i dati anamnestici forniti dal medico di medicina generale – spiega il dottor Mauro Brizzi, direttore dell’Infettivologia dell’ospedale di Empoli – A breve arriverà anche il secondo antivirale, la pillola Paxlovid. Lo scopo di queste terapie anti-Covid è quello di evitare il ricovero ospedaliero, ma non sono sostitutive della vaccinazione, che al momento resta sempre l’arma più efficace contro il Covid-19″.