La vittoria, lui e il suo gruppo, l’hanno definita “epica”. “Lui” è Salvatore Cipriano, 43 anni, avvocato del Foro di Patti, dal 13 giugno nuovo sindaco di Piraino, che subentra all’uscente Maurizio Ruggeri.
Un’esperienza decennale all’interno del civico consenso pirainese, quella dell’avvocato Cipriano, eletto nel 2012, con la sindacatura della dottoressa Calogera Maniaci, ma vissuta praticamente per intero dentro la minoranza, “facendo un’opposizione costruttiva e da pungolo, vigilando su chi amministrava in quel momento. Un atteggiamento che, oggi, ci ha consentito di raccogliere i frutti”.
Per come ho condotto la campagna elettorale, sinceramente, ci speravo. E, in fondo, un po’ me l’aspettavo.
Mi sono insediato da qualche giorno. Una nomina a sindaco, la mia, che coincide con l’estate della ripresa, dopo due anni di pandemia. Il mio primo intendimento è quello di presentare un paese pulito ai turisti e a tutti coloro i quali hanno l’intenzione di venire a trovarci. Ho disposto la pulizia di strade, aree verdi, spiagge; insomma, di tutto il territorio, affinché lo stesso possa presentarsi come un buon biglietto da visita in termini di decoro urbano. Poi, certamente, ci stiamo organizzando per affrontare un cartellone estivo (compatibilmente con una situazione finanziaria non ottimale e in ogni caso con una situazione sanitaria non ancora ben definita) degno di un’offerta turistica.
Non avrei nessuna difficoltà a confrontarmi con un Presidente donna, anche se penso che – indipendentemente dal genere – si debbano valorizzare tutti quei soggetti, donne o uomini che siano, che hanno capacità amministrative, di inclusione, di aggregazione. La lista che mi ha sostenuto era formata da sei uomini e sei donne. E una composizione paritetica l’avrà anche la giunta, all’interno della quale ho previsto due donne assessore. Una cosa, comunque, è certa: le donne hanno una maggiore sensibilità, soprattutto per i temi culturali e sociali.
Guardi, il mio pensiero è che, superate le fasi, anche concitate e dialettiche, della campagna elettorale e del voto, un amministratore debba lavorare per tutti e per il bene di tutti. E sottolineo “amministratore”, perché fino a poco prima è un “politico”. Ce la metterò tutta, attraverso il mio operato, per far ricredere tutti coloro i quali o non mi hanno votato o non si sono recati alle urne e, perché no, magari alla prossima tornata mi daranno la loro fiducia. Il mio primo obiettivo, da sindaco, è cercare di ridare un po’ di pace e di serenità attraverso l’aggregazione, l’inclusione e, soprattutto, l’ascolto. Di tutti.
Valerio Barghini