Inchiesta

Piste ciclabili, in tutta la Sicilia un quarto di Milano: l’occasione Pnrr per ridurre il gap

Il cammino delle piste ciclabili in Sicilia è ancora tutto in salita. Sebbene la mobilità dolce sia diventata la parola d’ordine per rispondere all’inquinamento atmosferico, i capoluoghi isolani fanno ancora fatica ad adattarsi al nuovo mondo del mezzo a due ruote. Nell’Isola, infatti, ammonta appena a 78,6 il totale dei km lineari di ciclovie presenti nei capoluoghi, di cui 51,4 concentrati nella sola Palermo, 8 a Catania e 7,2 a Messina. Valori quasi irrisori, invece, per Agrigento che dispone di soli 5 km, per Siracusa (4) e Ragusa (3,2). Grandi assenti Caltanissetta, Enna e Trapani dove non sono disponibili neanche 100 metri percorribili esclusivamente dai ciclisti.

Un ritardo infrastrutturale nel campo della mobilità verde che fa della Sicilia, anche in questo caso, l’ultima della classe. Basti pensare che nella sola cittadina di Padova, che conta una popolazione di circa 200 mila abitanti (quasi 100 mila in meno di Catania) sono disponibili ben 178 km di piste, il che vuol dire cento in più rispetto al totale di quelli presenti in tutta la nostra regione, così come  a Milano ve ne sono 293, a Roma 285, a Reggio Emilia 257, a Modena 231, a Torino 195, a Ferrara 179. Ancora una volta si fa strada la solita questione del divario Nord-Sud. È quanto emerge dagli ultimi rilevamenti Istat “Ambiente urbano”, nel 2020 su 4.970 km di piste ciclabili presenti nei comuni capoluogo italiani (in crescita del 5,3% rispetto all’anno precedente) oltre il 70% sono concentrati al Nord mentre appena 465 sono distribuiti tra Mezzogiorno e Isole.

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