Ragusa

Plastic free, il sindaco di Ragusa proroga il termine ma solo per i titolari di esercizi demaniali

RAGUSA – La lotta alla plastica è ormai un dato di fatto e tutte le Amministrazioni locali stanno cercando di adeguare le proprie direttive in merito. Ci vorrà del tempo per far adattare tutti i locali e gli esercizi commerciali ed è per questo che si aggiungono delle proroghe all’applicazione dell’ordinanza già emanata contro la plastica.

Proprio qualche giorno fa è stata emanata una proroga di 30 giorni per il termine previsto per “tutti i soggetti di concessioni demaniali marittime per l’utilizzo delle eventuali scorte di materiale non biodegradabile destinato alla somministrazione di cibi e bevande (posate, piatti, cannucce, mescolatori, contenitori per alimenti, bicchieri e tazze). La nuova ordinanza sindacale – hanno sottolineato dal comune di Ragusa – è stata emanata in quanto è stata ritenuta meritevole di accoglimento la richiesta avanzata da alcune associazioni di categoria sull’opportunità di un breve differimento del termine dell’ordinanza precedentemente emanata per consentire l’eventuale smaltimento delle scorte di detto materiale giacente in magazzino”.

C’è però un po’ di confusione in merito visto che questa proroga è arrivata solo per i titolari di concessioni demaniali. “E gli altri esercizi presenti sul lungomare di Marina cosa faranno – ha sottolineato il consigliere comunale del M5s Sergio Firrincieli – Subiranno una concorrenza sleale? Così come tutti gli esercizi presenti sul territorio comunale? Non dimentichiamo che i prodotti bio hanno un costo. E poi la proroga parla solo delle concessioni demaniali mentre l’ordinanza 460, quella originaria, parla di tutte le attività. Perché questa disparità? Riteniamo che il sindaco debba spiegare bene che cosa succederà. Oppure i documenti in nostro possesso non chiariscono bene questo aspetto?”.

La richiesta di prorogare i termini dell’ordinanza era arrivata in Consiglio comunale dallo stesso consigliere Firrincieli a fine maggio. “Non capiamo perché il sindaco non ascolta – ha aggiunto – perché non recepisce i suggerimenti di valore che possono arrivare dall’opposizione. La proroga è arrivata ma non voleva darla. Il sindaco riteneva già di essere stato largo dato che, parole sue, in alcuni comuni che hanno adottato lo stesso sistema erano stati concessi sessanta giorni per adeguarsi.

Nel caso in specie, poi – ha aggiunto il consigliere – la richiesta era proveniente dal sottoscritto che, per quanto riguarda il piano lavorativo, arriva e vive da vicino il mondo produttivo e che, quindi, conosce le vicissitudini delle aziende. Insomma, se parlo di una determinata circostanza è perché ho piena cognizione di causa”. Il M5s chiede una proroga di almeno 180 giorni riferita a tutte le attività commerciali perché come sottolinea il consigliere Firrincieli “l’ordinanza ‘plastic free’ non può essere attuata dall’oggi al domani”.