Nella rubrica di un mese fa è stato descritto nelle linee generali il piano Scuola 4.0 che è appena partito. Tra gli obiettivi vi è la trasformazione di almeno 100.000 aule in ambienti innovativi di apprendimento nelle scuole primarie e nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado per un investimento di 1,7 miliardi di euro destinato appunto all’azione denominata Next Generation Classrooms.
Nelle scuole nell’anno scolastico 2024/25 ci saranno, dunque, spazi, arredi e attrezzature innovative e nello stesso tempo dovranno essere messe in atto nuove metodologie e tecniche di apprendimento e insegnamento. Si invitano le scuole a tenere conto delle “Conclusioni del Consiglio europeo sull’istruzione digitale nelle società della conoscenza europee” del 2020, secondo cui è necessario avvalersi della ricerca per promuovere soluzioni pedagogiche innovative utilizzando i risultati delle pubblicazioni e degli studi realizzati dagli Stati membri e dalle organizzazioni internazionali, in particolare l’OCSE, l’UNESCO e il Consiglio d’Europa.
Ciascuna istituzione scolastica ha, quindi, la possibilità di trasformare la metà delle attuali aule grazie ai finanziamenti del PNRR. Il dirigente scolastico con il team per l’innovazione e le altre figure strumentali, deve aver già costituito un gruppo di progettazione, coinvolgendo i docenti e gli studenti. La progettazione riguarda almeno 3 aspetti fondamentali: il disegno (design) degli ambienti di apprendimento fisici e virtuali; la progettazione didattica basata su pedagogie innovative; la previsione di misure di accompagnamento.
Nella progettazione occorre stabilire, dopo una valutazione specifica delle aule esistenti nella struttura scolastica, se la scuola intenda adottare un sistema basato su aule “fisse” assegnate a ciascuna classe per l’intera durata dell’anno scolastico, oppure un sistema basato su ambienti di apprendimento dedicati per disciplina, facendo ruotare le classi in tali ambienti durante la giornata di scuola.
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