“Non ci sono investimenti, ma solo tagli e nuove tasse: così il Paese rimane fermo”. È il commento della senatrice del Movimento 5 Stelle, Ketty Damante, che invita a fare affidamento al Pnrr per salvare l’Italia dopo una Manovra che per i pentastellati si preannuncia come “a crescita zero”.
Sul Piano nazionale ripresa resilienza il dibattito a livello nazionale è sempre più acceso e c’è il timore che non si arrivi a spendere tutto (e bene). Una grossa perdita per l’Italia, che dipende molto dai fondi europei soprattutto in alcuni settore come il lavoro, l’energia e la digitalizzazione.
“Ormai da più parti si levano voci preoccupate in merito alla mancanza di coraggio e di investimenti della Legge di Bilancio targata Giorgia Meloni. Prima il Fondo Monetario Internazionale, che aveva bacchettato il Governo perché in Manovra non ci sono misure per la crescita. Poi è stata la volta dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, che ha certificato la pochezza di questa manovra, con misure frammentate e a breve termine, che non aiutano la nostra economia. Adesso, a lanciare l’allarme è Confindustria, che non vede una strategia di crescita per le imprese da parte di questo esecutivo”, scrive la senatrice Damante.
“È molto semplice: non ci sono investimenti, ma solo tagli e nuove tasse: così il Paese rimane fermo. A questo punto, l’unica speranza per l’Italia è il Pnrr, ma anche su questo fronte il governo è in forte ambasce e l’orizzonte non appare roseo”.
“Senza investimenti e senza una vera politica industriale ed economica, non ci può essere crescita. Grande assente poi è il Sud, completamente ignorato da questo governo: altro che zes unica, c’è bisogno di politiche mirate a rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale, andando a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni. E poi, occorre puntare, appunto, sul Pnrr. Sarebbe il caso di ascoltare il monito del commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, che ha ricordato al Governo come l’attuazione del Pnrr sia fondamentale per garantire la crescita ed evitare rischi di recessione Purtroppo, nonostante il ministro Fitto ci dica che va tutto bene, il Governo è molto indietro. Sono già stati tagliati 16 miliardi di progetti, tra fondi per i comuni, sanità e transizione verde. E anche su quarta e quinta rata ci sono parecchie nubi. Per colpa dell’incompetenza di questo centrodestra, rischiamo di perdere un’occasione storica. Non possiamo permettercelo”, conclude la senatrice M5S.