L’emissario del governo Schifani all’Ars ieri è stato Renato Schifani in persona. Aperti i lavori d’aula, sospesi lunedì su toni accesi nel corso della discussione generale sul disegno di legge per la variazione di bilancio del triennio 2024-2026, il clima era tangibilmente più mite. Il presidente Schifani è intervenuto in favore dell’assessore all’Economia Alessandro Dagnino, oggetto di forti critiche da parte dell’opposizione per una uscita infelice.
Ma subito dopo aver difeso la propria Giunta, spunto l’episodio della frase di Dagnino, Schifani ha avviato un discorso sul rispetto delle regole, dei partiti e dell’aula su cui ha fondato la premessa del governo sulle ragioni del disegno di legge e del mantenimento dei capitoli di spesa sui macrotemi chiesto già prima che la manovra venisse incardinata.
“Il mutamento dell’ecosistema, che ormai è un fatto strutturale consolidato, ci deve fare abituare a pensare che eventi straordinari in futuro non saranno più straordinari ma ordinari e occorrerà che la politica e le istituzioni affrontino il tema dell’approvvigionamento idrico, dell’utilizzo sano delle acque reflue, delle acque potabili ed altro, con strategie di ampio respiro; ampio respiro perché secondo me è lo scenario a cui saremo chiamati in futuro per risolvere questo problema”. Questo l’incipit, definito come convinzione propria del presidente della Regione Siciliana, nel corso dell’intervento in Sala d’Ercole sul Ddl variazioni di bilancio.
“Ieri la cabina di regia si è riunita”, ha spiegato Schifani all’aula anticipando che secondo “gli esperti del clima che davano il quadro delle piovosità”, anche a novembre di pioggia ne vedremo poca. La crisi idrica quindi persisterà anche questo mese, mentre gli invasi scompaiono e altri, come l’Ancipa, si apprestano a essere chiusi.
Il presidente ha aggiunto che è ormai un dato assodato che la Sicilia, dal punto di vista climatico, “è quasi più nord Africa che Italia del sud” a causa dell’anticiclone sahariano si è stabilizzato sull’Isola nel corso di tutta l’estate. Temi, affrontati dal presidente Schifani in aula, affiancati a temi di carattere molto più banalmente politico da accordi tra i gruppi prima della seduta d’aula, che hanno trovato la piena condivisione di intenti da parte di tutti in Sala d’Ercole. In corso d’opera è stato inoltre aggiunto un emendamento del governo all’articolo 1 del disegno di legge con ulteriori 12, milioni di euro di risorse finanziarie.
Il dibattito in aula sul disegno di legge sulla variazione di bilancio è stato pacato, ricco di spunti costruttivi e pronto a ricevere il maxi emendamento per la soppressione di tutti gli emendamenti, correttivi e soppressivi. Il presidente Schifani ha lasciato l’aula un quarto alle 15, e poco più tardi la seduta è stata sospesa per una pausa pranzo. I lavori sono ripresi dopo le 16 con la stessa armonia impressa dal presidente della Regione Siciliana, che lunedì aveva dato annuncio del varo in giunta del Ddl stabilità da approvare entro l’anno.
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