Dal comignolo dell’Aula Consiliare del Comune di Polizzi Generosa esce una fumata nera. L’Assemblea dei soci del Consorzio Madonita Legalità e Sviluppo, che si è svolta ieri pomeriggio, non ha rinnovato le cariche attive dell’Ente partecipato da 19 Comuni dell’hinterland madonita.
Tutto rinviato per motivi burocratici, è questa la versione ufficiale.
La lista dei candidati andava depositata, presso la segreteria dell’Ente, almeno due giorni prima del consesso. Tuttavia, i 15 rappresentanti dei Comuni, alcuni presenti per delega, hanno approvato i documenti contabili che segnavano il passo dal rendiconto 2017.
Ritardi, così hanno spiegato, da addebitarsi all’indisponibilità revisori dei conti (tre), tra l’altro non adeguatamente retribuiti e alla mancanza di software e hardware adeguati agli adempimenti burocratici.
Tutto sanato e pronto, a corredo di una richiesta di contributo economico straordinario da inoltrare alla Regione Siciliana che, in questi anni, ha sostenuto il travagliato iter di assegnazione al Consorzio del feudo di Verbumcaudo che fu del “papa” della mafia, Michele Greco, quindi della start up dello stesso.
Il professore Gaetano Armao, al tempo assessore della Giunta Lombardo e oggi vice presidente della Regione, ha avuto un ruolo strategico e determinante.
L’ultimo atto che si è consumato è stata l’elezione del presidente dell’Assemblea dei soci, unanime la designazione di Gandolfo Librizzi, sindaco pro tempore di Polizzi Generosa, nel cui territorio insiste il “bene”.
A data da destinarsi il rinnovo delle cariche attive dell’Ente, non c’era la lista e nemmeno un accordo sulla triade.
L’Assemblea dovrà indicare tre membri e al contempo eleggere, con votazione separata, il presidente del Consorzio che fin dall’inizio del percorso ha visto impegnato Vincenzo Liarda, sindacalista della CGIL.
In queste settimane i rumour davano “fuori gioco” il presidente uscente a favore di Leonardo Agueci, un ex Magistrato che fino alla pensione è stato sostituto Procuratore della Repubblica di Palermo,.
Agueci è ben radicato sul territorio e sarebbe stato oggetto di valutazione in alcuni ambienti madoniti che lo vedrebbero, nonostante l’età, alla guida del CdA del Consorzio, per la sua autorevolezza, per la lunga esperienza di Magistrato e anche in vista dei lungimiranti piani di sviluppo relazionati dal presidente uscente.
Tuttavia, il “modello Madonie” (sarebbe preso ad esempio da altre realtà che insistono in Sicilia, affidatari di beni confiscati) potrebbe essere guidato ancora per un triennio da Liarda.
Il sindaco di Collesano e di Petralia Sottana, Giovanni Meli e Leonardo Neglia sono stati chiari: «l’esperienza di Liarda non va dispersa». Quindi non hanno dubbi sulla riconferma alla presidenza, come gli altri colleghi che con sfumature diverse hanno apprezzato il lavoro svolto dall’uscente ma che non si sono sbilanciati, con chiarezza, sulla sua riconferma al vertice del Consorzio.
Tutto rinviato, il livello di confronto si sposta in sezione “porte chiuse”, al riparo dal pubblico e in «maniera informale», così come ha proposto il sindaco di Castellana Sicula.
Nei prossimi giorni la discussione verrà gestita dal presidente dell’Assemblea. A Librizzi il compito di far convergere sulla riconferma nel CdA del presidente uscente (scontata) e su due nomi a latere, di unanime condivisione.
La scelta potrebbe ricadere sul mantenere in toto gli uscenti – oggetto del confronto informale post assemblea di ieri sera – la vice presidente Rosa Laplena e il consigliere Vincenzo Valenti, ambedue assenti. Pare che, si sia consumata qualche incomprensione tra i componenti. «Normale dialettica», chiosa Liarda.
I nodi che Librizzi dovrà sciogliere sono diversi. La scelta del presidente (Agueci?), quindi mediare sulla terna di nomi da depositare, questa volta per tempo e il recupero delle morosità.
Alcuni sindaci negli anni avrebbero dimenticato di sollecitare gli Uffici finanziari dei rispettivi Comuni a versare la quota annuale di adesione (mille euro). Di certo non di partecipare all’Assemblea elettiva.
Vincenzo Lapunzina