“Nella manovra di bilancio che portiamo in Cdm lunedì, un altro ponte di cui si parla da 54 anni sarà un esempio del genio italiano perché, se sarà come sarà, sarà il ponte a campata unica più lungo al mondo. L’Italia tornerà un punto di attrazione”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, parlando del Ponte sullo Stretto, a margine della cerimonia di riapertura al traffico del ponte monumentale di Ariccia.
L’obiettivo è “partire con i lavori nell’arco di due anni”, ha spiegato Salvini, aggiungendo anche che il Ponte sullo Stretto sarà “l’opera più ecologica e tecnologicamente avanzata del mondo”.
Il Governo Meloni, quindi, insiste sulla volontà di realizzare la grande opera. Il primo step è quello di reinsediare la società Stretto di Messina.
E poi, parlando di aspetti operativi, il ministro ha specificato: “Lunedì in Cdm verrà riattivata la società stretto di Messina. Conto che in questa legislatura partano i lavori però serve anche l’Alta velocità. Nessuno può promettere un ponte in 5 anni con una campata unica di 3,3 chilometri con costi notevoli. Sarò il 5 dicembre a Bruxelles per chiedere che l’Europa faccia la sua parte, partecipi al finanziamento di un progetto che è europeo, quella non è la Messina-Reggio Calabria ma la Palermo-Berlino.
Le stime sui posti di lavoro, perché il piano finanziario del Ponte sullo Stretto è del 2000 e va aggiornato al 2022, in pianta stabile è più vicino ai 100 che ai 50 mila posti di lavoro. E’ chiaro che sono stime, ma un cofinanziamento dell’Ue e investimenti privati. Noi possiamo essere un Paese attrattivo”.
”Se si può fare si deve fare. I benefici sono superiori ai costi. Costa di più non farlo che farlo. L’insularità costa alla Sicilia 6 miliardi di euro l’anno in lentezza. Io penso che in un anno e mezzo, il Ponte si ripaga. E’ un investimento inferiore ai 10 miliardi. Il 5 dicembre sarò a Bruxelles con i ministri dei Trasporti e chiederò che il collegamento Palermo-Berlino. E’ uno dei corridoi Tnt e quindi chiederò che sia finanziato in maniera importante dalla Ue”.
”Reinsediare la società Stretto di Messina che esiste sulla carta e costa da anni, perché il non Ponte al momento è costato mezzo miliardo di euro agli italiani. Cioè la discussione di cinquant’anni ci è già costata 500 milioni. Per l’Italia può diventare un’attrazione a livello mondiale”.