Il Ponte sullo Stretto e quell’acciaio che non c’è. Il segretario generale della Fiom Cgil di Taranto, Francesco Brigati, attraverso l’AdnKronos risponde al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il quale recentemente ha sostenuto che per la realizzazione dell’opera che dovrebbe andare a collegare la Sicilia con la Calabria potrebbe essere utilizzato l’acciaio dell’ex Ilva, oggi Acciaierie d’Italia.
“Non so quante tonnellate servirebbero ma allo stato attuale, già senza il ponte, non siamo nelle condizioni di sopperire alla richiesta di acciaio del mercato nazionale. Figuriamoci con il ponte. Credo che i due ministri nemmeno si parlino perché, se Salvini la dice così, evidentemente non conosce la situazione dell’Ilva. Mi sembra il solito slogan detto in campagna elettorale”, ha commentato Brigati.
“Nella situazione attuale non siamo in grado di soddisfare la richiesta interna”, ha ribadito Brigati sottolineando che la produzione di acciaio dello stabilimento siderurgico di Taranto “non è a pieno regime”, spiega.
“Stiamo attendendo il piano industriale. Quindi, prima di parlare di quanto acciaio si produrrà a Taranto, bisogna capire come verrà prodotto. C’è un processo di transizione ecologica e soprattutto l’altoforno numero 5, il più grande d’Europa, in questo momento è fermo ed è fermo dal 2015. Prima vanno risolti questi nodi attraverso un piano industriale”.
Secondo Brigati, i ministeri delle Imprese e delel Infrastrutture “sono slegati, non si parlano e il ministro Salvini non conosce le problematiche che si vivono nello stabilimento e l’incapacità di produrre per motivi di limitazioni agli impianti in marcia. Sono più quelli fermi che quelli in funzione al momento”.
“L’acciaio servirebbe piuttosto per fare i binari, perché le tratte calabresi e siciliane sono ancora a unico binario, non c’è l’alta velocità ferroviaria. Tra l’altro uno dei punti di forza che hanno portato in Italia le risorse previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza è quello di cercare di colmare il divario tra Nord e Sud. Ma questo non si traduce nella realizzazione del Ponte sullo Stretto. Mancano anche le autostrade”, afferma Brigati.
“Io penserei prima ai binari delle ferrovie e alle infrastrutture che a seguire il ragionamento di Salvini. Abbiamo bisogno di acciaio per arrivarci al ponte. Siccome vivo al sud, mio padre e mia moglie sono siciliani, conosco la situazione delle infrastrutture, ogni volta raggiungere la Sicilia è un disastro. Il punto non è attraversare lo Stretto ma come ci arrivi”.
“Una volta che arrivi in Sicilia le difficoltà di raggiungere Palermo da Messina e le altre destinazioni sono enormi. Ritengo completamente superfluo e inutile il Ponte perché il Mezzogiorno ha bisogno di altri interventi infrastrutturali. La priorità non è sicuramente quella”, ha concluso il sindacalista.