Si accende lo scontro sul Ponte sullo Stretto di Messina. Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, continua a ripetere come la realizzazione dell’opera che dovrebbe unire Calabria e Sicilia avverrà in tempi brevi, con la posa della prima pietra in programma entro 2 anni e il completamento entro 5-6 anni.
Le parole del segretario della Lega non convincono però le opposizioni, in particolare gli esponenti di Azione che preferirebbero il completamento di altre opere ritenute altrettanto fondamentali nell’Isola.
“Abbiamo ascoltato il Ministro Salvini stamane parlare in radio del Ponte sullo Stretto. Il ministro dice che entro due anni partiranno i lavori. A noi siciliani interesserebbe piuttosto sapere, in primis, che entro due anni i cantieri delle nostre autostrade, come quelli del raddoppio ferroviario, possano terminare”, commenta il Commissario di Azione Sicilia, Michelangelo Giansiracusa.
“Parlare di infrastrutture siciliane significa comprendere quanto sia difficile per un cittadino potersi spostare all’interno della nostra Isola. E quanto questi disagi (e disastri) infrastrutturali compromettano anche la nostra economia, non consentendo di attrarre investimenti”.
Dello stesso avviso anche Fabrizio Ferrandelli, membro della segreteria nazionale di Azione con delega all’Autonomia, il quale dichiara: “Non basta la propaganda del Ponte – al cui sterile dibattito ci sottraiamo – per nascondere un’Italia a due velocità”.
“Del resto, il partito del ministro Salvini desidera raggiungere tale divario con la riforma Calderoli, che soltanto aggrava il gap Nord-Sud. Al Sud i sogni e al Nord le opere? Al ministro delle Infrastrutture chiediamo di occuparsi delle priorità di quest’isola con la stessa intensità che dedica alla propaganda”, conclude Ferrandelli.