Inchiesta

Ponte sullo Stretto, basta chiacchiere: ora fatelo

ROMA – “Il primo provvedimento del nuovo Governo di Centro-destra e della maggioranza che lo sosterrà sia l’apertura dei cantieri per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina”. Queste parole le ha pronunciate Stefania Prestigiacomo non più di un mese fa, ma tutti i leader della coalizione uscita vincitrice dalle urne sembrano parlare in coro: Ponte subito. Un’infrastruttura che dunque potrebbe essere rimessa in carreggiata, almeno simbolicamente, già nel primo Consiglio dei ministri a guida meloniana. Lo dice a chiare lettere il programma firmato da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, dove tra le priorità vi è il “potenziamento della rete dell’alta velocità per collegare tutto il territorio nazionale dal Nord alla Sicilia, realizzando il ponte sullo Stretto”.

Partendo dal secondo dopoguerra, di un Ponte sullo Stretto di Messina se ne parla dal 1952, mentre nel 1955 si costituisce il gruppo Ponte Messina spa. Dopo alterne vicende, nel 1968 vene approvata la legge che assegnava ad Anas, Fs e Cnr il compito di realizzare uno studio di fattibilità dell’opera. Nei primo anni ‘80 venne creata la società concessionaria Stretto di Messina spa, mentre nel 1992 venne presentato un progetto preliminare. Si arriva poi agli anni 2000, con la vittoria nel 2005 della gara d’appalto da parte di un gruppo d’imprese capeggiato da Impregilo spa.

Passano gli anni e il progetto viene sempre rinviato fino ad arrivare al 2013 quando la società Stretto di Messina viene posta in liquidazione dal Governo Monti. Si arriva infine ai giorni nostri… CONTINUA LA LETTURA. QUESTO CONTENUTO È RISERVATO AGLI ABBONATI

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