Riguardo al ponte sullo Stretto “ci sono alcune disposizioni che fanno riferimento alla verifica dei costi: è importante unitamente al progetto avere una trasparenza ampia sui costi, questo è essenziale per valutare i vincoli di bilancio e la compatibilità con l’articolo 72 (che impone di non superare il limite del 50% rispetto a spesa iniziale – ndr) opportunamente previsto dal decreto fin dall’inizio”. Così il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, ascoltato i commissione Ambiente. “Se il ministro ha bisogno di più esperti è giusto che possa avvalersene ma la cosa importante è che l’asseverazione, che ha a che fare con oneri, costi e piano finanziario, sia affidata anche alla Corte dei conti oltre che al Cipe e alle commissioni parlamentari”, ha aggiunto.
Secondo Busia “si è capito che il termine del 31 luglio 2024, inizialmente fissato come termine per l’approvazione del progetto esecutivo, è naturalmente irrealistico e va procrastinato. Però nel decreto – prosegue – viene totalmente cancellato e sarebbe opportuno fissare un termine: averlo è essenziale per valutare lo svolgimento dell’opera”.
In merito all’”approvazione del progetto esecutivo che si prevede per fasi costruttive differenti” Busia ha sottolineato che “proprio un’opera come il ponte sullo Stretto” deve avere “un progetto esecutivo unitariamente considerato, altrimenti si rischierebbe di approvare singole fasi del progetto senza essere certi che queste fasi vadano a collegarsi l’una con l’altra. Bisogna avere una visione unitaria”. Busia ha quindi spiegato che “non aver svolto una nuova gara sul progetto pone dei vincoli anche di carattere finanziario, che esporrebbero al rischio di varianti successive”.
In relazione ad alcune dichiarazioni espresse nel corso delle odierne audizioni in Commissione Ambiente della Camera sul Decreto Infrastrutture, l’Amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, spiega: “Non ci sono dubbi sulla certezza delle fasi costruttive del ponte sullo Stretto né indeterminatezza sui costi, non c’è un rischio di incompiuta, il progetto è assolutamente fattibile ed è stato aggiornato nelle modalità previste per legge”.
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“In particolare – spiega Ciucci – con l’approvazione da parte del CIPESS del progetto definitivo, sarà approvato anche il Piano economico finanziario che accerterà l’esistenza della copertura per l’intero fabbisogno dell’opera, proprio per evitare rischi di incompiuta, che nella maggior parte dei casi discendono da mancanza di fondi in itinere. La Progettazione esecutiva, che potrà essere sviluppata per fasi costruttive in linea con le best practice internazionali, al contrario dei timori espressi ha l’obiettivo di ottimizzare la costruzione dell’opera, contenendo tempi e costi”.
Ciucci aggiunge: “Il ponte è un insieme di opere: le opere anticipate, le opere di accompagnamento ambientale, i raccordi a terra, oltre 40 km di strade e ferrovie, funzionali, percorribili e utili fin da subito alla popolazione. Ponte, torri e blocchi di ancoraggio saranno ovviamente un unico progetto. La fattibilità tecnica del progetto non è mai stata messa in discussione, le risposte alle osservazioni del MASE, che sono in corso, saranno completate prima dell’approvazione del progetto definitivo da parte del CIPESS e quindi in anticipo rispetto all’avvio della progettazione esecutiva”.
“Inoltre, lo schema di decreto – conclude Ciucci – introduce nuovi passaggi procedurali volti ad assicurare il controllo da parte dello Stato, nel rispetto della massima trasparenza. Pertanto le norme introdotte dal decreto infrastrutture non comportano aumento dei costi rispetto a quanto fissato da normative già da tempo in vigore”.