“L’obiettivo resta quello indicato dal Governo: il voto del Cipess entro la fine dell’anno e subito dopo l’avvio delle fasi di cantierizzazione delle opere”. Così il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, durante il suo intervento al Forum di Cernobbio in riferimento alla realizzazione del ponte sullo Stretto.
Dichiarazioni che si ricollegano con la scadenza del 12 settembre, data entro la quale la documentazione della Stretto di Messina sul ponte sarà presentata in Commissione Via – Vas a Roma.
Si tratta di uno degli ultimi passaggi formali prima del mese di tempo che avrà a disposizione proprio la Commissione – rinnovata nel corso dell’estate per analizzare la mole di incartamenti prodotti in risposta alle oltre duecento criticità emerse nel progetto definitivo presentato lo scorso febbraio.
Il 16 aprile, proprio nel giorno della convocazione al Mit della prima Conferenza dei servizi del ponte, il Mase aveva richiesto alla Stretto di Messina la produzione di duecentotrentanove integrazioni riguardanti l’impatto ambientale che avrebbe potuto avere l’opera nell’area prescelta dal progetto tra Sicilia e Calabria. Società presieduta da Ciucci che per rispondere al Mase ha beneficiato di tutto il tempo utile.
L’ambito più corposo delle risposte fornite riguarda le richieste per la Valutazione di impatto ambientale (Via), per le quali si sono rese necessarie 155 integrazioni. Altre 66 sono state richieste per la Valutazione di incidenza (Vinca), che verifica le conseguenze di un’opera sui siti Natura 2000, i siti protetti e di interesse dell’Unione Europea. Per il Piano di utilizzo terre (Put) sono state richieste 16 integrazioni, altre due infine per la Verifica di ottemperanza (Vo).
Erano molteplici le richieste contenute nel documento di 42 pagine firmato dal coordinatore della Sottocommissione Via, Paola Brambilla. Il Ministero ha richiesto in sostanza alla Stretto di Messina di spiegare la compatibilità del progetto del ponte con gli aggiornamenti dei vincoli ambientali e paesaggistici e degli strumenti di pianificazione territoriale. Mancanze che erano già state messe in conto dalla stessa società, per un aggiornamento di progetto realizzato in tempi strettissimi e pressoché fotocopia di quello risalente al 2011.
La Commissione Via-Vas del Mase è l’organismo che insieme al Cipess dovrebbe concedere parere favorevole per permettere al progetto definitivo di diventare esecutivo. Uno step che secondo il Governo potrà realizzarsi entro il 2024. Se questo dovesse verificarsi, la Stretto di Messina avrà a disposizione altri dieci mesi di tempo per produrre il progetto esecutivo.
Solo nel momento in cui verrà dichiarata la pubblica utilità dell’opera da parte del Cipess, avrà inizio l’iter degli espropri con la comunicazione a tutti i soggetti direttamente coinvolti e che potranno fornire ogni elemento utile per la valutazione del valore del proprio bene. Nel caso in cui la procedura bonaria consentirà di trovare un accordo tra le parti, si andrà poi allo step successivo.
Nei piani della Stretto di Messina Spa c’è l’intenzione di corrispondere l’80% dell’indennità concordata entro i 60 giorni di tempo dal raggiungimento dell’accordo, con il restante 20% che sarà versato solo al momento del rogito davanti al notaio. Per i fabbricati, poi, l’indennità terrà conto anche di tutti gli oneri necessari al rilascio da parte degli attuali proprietari.
Il procedimento che porterà all’accordo, determinerà l’immissione in possesso ma non il trasferimento generale della proprietà nella pertinenza della Stretto di Messina, un passaggio che avverrà solo al momento del rogito notarile. Temi che sul Quotidiano di Sicilia sono stati approfonditi durante tutta la primavera. Nel frattempo, però, la Stretto di Messina ha messo sul tavolo del Ministero tutti gli incartamenti richiesti. Adesso sarà necessario attendere un altro mese di tempo per conoscere l’esito delle verifiche da parte della stessa Commissione di esperti.
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