Evitare la concorrenza tra porti parte dello stesso sistema e far decollare quello di Augusta. Lo ha annunciato il presidente Francesco Di Sarcina intervenendo in Consiglio comunale della cittadina del Siracusano.
“Abbiamo preso la decisione di spostare il terminal contenitori di Catania ad Augusta perché mentre a Catania abbiamo una superfice non espandibile di 10 -15 mila mq a disposizione dei container quindi il traffico non crescerà mai, ad Augusta ci sono praterie da utilizzare e possiamo realizzare uno di quei sogni che si sono sempre raccontati qui ad Augusta quello di avere un porto anche per i container”.
Efficientare il sistema è uno degli obiettivi di Di Sarcina sin dal suo insediamento e ribadito qualhe mese fa, alla consegna dei lavori del nuovo terminal di Augusta. “La consegna dei lavori – aveva dichiarato – insieme ai lavori di ripristino della nuova darsena nel porto di Catania, costituiscono una pietra miliare per il nostro Ente che prevede di posarne parecchie altre nei prossimi anni. I porti non si fermano e chi ha il compito di governarli e gestirli deve stare al passo con i tempi e le esigenze degli operatori, del marcato e del territorio”.
E le esigenze sembrano quelle di fare di Augusta il polo del traffico commerciale, impossibile da potenziare nel porto di Catania “piccolo e all’interno della città” e in cui c’è attività crocieristica. L’obiettivo annunciato dal presidente è quello di ottimizzare le infrastrutture che fanno parte del sistema della Sicilia orientale – Augusta, Catania e Pozzallo – e “cercare di farli rendere al meglio”- Insomma, fare sistema reale per evitare anche la cannibalizzazione. In quest’ottica, Augusta diventa l’infrastruttura ideale per potenziate il traffico commerciale. “E’ molto grande – sostiene Di Sarcina – la sua rada è la più grande d’Italia e ci sono aspetti che con Catania non hanno nulla a che vedere. L’omogeneità tra i porti non è un vantaggio crea solo un’irrisolvibile concorrenza – continua il presidente – invece la diversità, se ben gestita, crea ricchezza, forza, comunità”.
A ogni porto la sua funzione, dunque, per fare di Augusta il polo commerciale e di Catania, più piccolo, un polo passeggeri. “Il porto di Augusta prende da Catania il beneficio, cioè un terminal organizzato che gli permetterà di crearne uno efficiente di contenitori – prosegue. Augusta a Catania dà la liberazione di 15 mila metri quadrati dove oggi ci sono i containers e che potranno essere utilizzati per sistemare meglio il traffico traghetti che nel comune etneo funziona a meraviglia e così vuole continuare. Ricevo tante richieste di aumento di traffici di traghetti per Catania”.
Positivi i commenti del gruppo Lungomare Liberato di Catania. Che da tempo, insieme a tanti altri soggetti, chiede l’apertura del porto etneo alla città sul modello di Genova o Marsiglia. Ipotesi al momento non percorribile secondo l’autorità portuale per questioni di sicurezza. “Sarebbe ancora meglio che spostino tutto il lato commerciale ad Augusta e quindi lo riaprano ai cittadini dando la possibilità di raggiungere la Plaia a piedi o in bici, velocemente ed in sicurezza – si legge nella pagina Facebook. Sarebbe una grande svolta positiva per la vivibilità della città”. Sul punto, però, Di Sarcina ha più volte detto che il porto etneo è e resterà commerciale.