Importanti novità, che proiettato l’area portuale di Trapani verso il futuro, sono state al centro di un incontro con la stampa tenuto dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale Pasqualino Monti, nella sede del Terminal Passeggeri, che ha ripercorso lo stato dei lavori partendo dalle operazioni di dragaggio, ovvero la pulizia dei fondali. “Stiamo attraversando una fase positiva, le opere naturalmente vengono realizzate dalle imprese vincitrici delle gare d’appalto ma c’è un’intera gestione dell’opera da non sottovalutare. L’obiettivo, dopo il terminal degli scafi, è quello di creare un lavoro mirato a mettere le compagnie crocieristiche nelle condizioni di promuovere lo scalo”.
Monti fornisce i primi dati del 2025: “Quando si registra un incremento del 113%, passando da 12.000 a 25.000 passeggeri dal 2024 al 2025, si vede come l’adeguamento abbia riscosso il consenso degli armatori. Dal prossimo anno l’area portuale trapanese avrà una crescita simile a quella di Palermo”. Da non tralasciare quello che ancora si sta facendo per il Porto trapanese: “Avevamo promesso alla città un grande progetto – continua Monti – con l’obiettivo di ottenere le autorizzazioni ambientali e arrivare a una fattibilità tecnico-economica. L’iter è complesso, tuttavia siamo andati avanti presentando il progetto al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che ci ha concesso l’autorizzazione per mettere a gara il progetto, inclusa la realizzazione del molo e del ponticello di collegamento con la Colombaia, storica fortezza cittadina. Nei prossimi mesi lanceremo la gara d’appalto”. A lungo raggio ci sarà un altro progetto di ampliamento. Ne è convinto Monti: “Per il restante 50% dell’area fino al porto turistico, stiamo predisponendo gli atti necessari per la verifica dell’impatto ambientale. Si tratta di un periodo che potrebbe durare da un anno a un anno e mezzo, poiché la procedura è ancora più complessa rispetto all’adeguamento tecnico funzionale”.
Le operazioni di dragaggio non sono state facili, non lo nascondono nè Monti nè il comandante della Capitaneria di Porto Guglielmo Cassone: “Durante i lavori di dragaggio abbiamo trovato un numero impressionante di proiettili e ordigni bellici, uno fatto brillare nelle scorse ore. Abbiamo inoltre creato un corridoio che permette alle navi di accedere alla banchina. La sicurezza che garantiremo è un nostro impegno prioritario – prosegue Cassone -. I servizi tecnico-nautici, pur affrontando sacrifici, hanno compreso che con i nuovi fondali e l’apertura a nuovi traffici ci saranno benefici significativi”. Il dragaggio include un finanziamento di 35 milioni di euro per salvaguardare il Molo Ronciglio e procedere alla pulitura dei fondali. Le autorizzazioni ambientali sono state già completate.
Come rivelato dal direttore generale della West Sicily Gate, Antonio Del Monte, si sta lavorando per promuovere il traffico crocieristico: “Il calendario del 2025 prevede 58 arrivi di navi, di cui 5 attraccheranno per la prima volta a Trapani, per 17 compagnie diverse, con crocieristi provenienti da tutto il mondo, inclusi passeggeri di navi di lusso con alta capacità di spesa. Il calendario si estenderà da marzo a dicembre, con arrivi ogni mese, contribuendo all’obiettivo della destagionalizzazione del turismo. Stiamo già ricevendo numerose richieste di prenotazione da parte di nuove compagnie”. Ma Porto, a Trapani, significa pure fare rete con le realtà vicine, puntare sul turismo culturale, rilanciare l’economia della pesca, essere crocevia di merci, come ha precisato il sindaco Giacomo Tranchida: “Puntiamo a realizzare un interporto a Milo per questioni commerciali. A tal fine sarà importante migliorare la viabilità delle nostre strade e autostrade, la Zes, i collegamenti ferroviari”. Presenti al tavolo sul tema, anche l’assessora Rosalia d’Alì, presidente del Distretto Turistico Sicilia Occidentale e il sindaco di Gibellina Salvatore Sutera, la cui città è stata insignita recentemente del titolo di Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026.
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