Istruzione

“Potenziare gli Its per anticipare i cambiamenti produttivi”

ROMA – “Dobbiamo anche ritoccare la mappatura complessiva degli Its, ma il mio obiettivo è rafforzare gli Its esistenti. Magari aumentiamo i corsi, li articoliamo, ma l’obiettivo è plasmare l’offerta terziaria superiore sulla ripresa. Raddoppiare gli iscritti e dall’altra parte plasmare e anticipare i cambiamenti produttivi. Abbiamo un target europeo significativo: dobbiamo raddoppiare il numero degli iscritti, possiamo erogare risorse se raggiungiamo questo obiettivo e lo possiamo raggiungere con grande serenità”. Così il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi partecipando all’Its Day.

Lo ripete da tempo Bianchi che è giunta l’ora di ragionare come un sistema affinché possa avere una propria autonomia ed un ruolo fondante nello sviluppo produttivo del Paese.
“Sono dieci anni – ha detto – che lavoriamo sugli Its, quindi non dobbiamo aspettare qualcuno che ci dica cosa fare – ha sottolineato – ma solo mettere a sistema quello che abbiamo fatto. La riforma prende il meglio delle nostre esperienze e ci permette, avendo uno significativo contributo da parte europea, di andare verso un regime che finalmente possa darci anche a livello di adesione degli studenti quella rilevanza che dal punto di vista della capacità di sperimentazione, di innovazione e di stimolo al sistema industriale gli Its hanno già dimostrato di avere”.

Di fronte a noi c’è un periodo di grandi trasformazioni

Per Bianchi “il cuore del ragionamento sugli Its è la profondissima connessione con le dinamiche produttive e territoriali e di fronte a noi c’è un periodo di grandi trasformazioni. Il cuore degli Its sta nella capacità di cogliere i bisogni emergenti, di essere il luogo coagulo di territori che sono stati fortemente caratterizzati da storie industriali, ma anche il luogo dell’innovazione e della sperimentazione: un processo di trasformazione in continuo cambiamento ha bisogno di persone che conoscano perfettamente i cicli produttivi, siano capaci di incrociarsi con altre storie di innovazione, hanno bisogno del concorso di tutti i soggetti innovatori del territorio”.

Ricordando che “quella con le università è una polemica inutile, non c’è concorrenza tra lauree e Its: le università devono portare ricerca”, Bianchi ha sottolineato come “stiamo lavorando su una nuova figura che diventa cruciale nello sviluppo italiano. Il lavoro degli Its non va inteso come un surrogato di istruzione superiore universitaria nè come un prolungamento di istruzione secondaria: ha una funzione fondamentale che va vista nell’ambito della trasformazione dei sistemi produttivi. Stiamo generando persone che devono avere una conoscenza profondissima della struttura produttiva del territorio, conoscenza e coscienza dei percorsi degli altri settori produttivi e non, ma è fondamentale vederlo a livello internazionale”.

“Per questo i tre perni consolidati dai nostri Its sono una fortissima conoscenza dei processi, dal di dentro; una fase di profonda conoscenza della struttura gestionale dell’innovazione e dei processi trasformativi; una fortissima dimensione internazionale. è quello che rende i nostri Its unici: abbiamo un percorso originale tagliato sulla nostra produttiva, che ha un grande futuro”, ha concluso il ministro. “I dati dell’ultimo monitoraggio – conclude il ministro – confermano l’alta qualità e l’efficacia di questo segmento formativo. Con 1,5 miliardi fino al 2026 puntiamo a rafforzare i percorsi, e a renderli ancora più attrattivi per i giovani”.