Resta sempre drammatico il quadro sulla povertà in Italia. Così come contenuto nel report pubblicato dall’Istat nella giornata di oggi, mercoledì 15 giugno, nel nostro Paese nel 2021 sono più di 1,9 milioni le famiglie che soffrono di una condizione di “povertà assoluta” – con un’incidenza che tocca il 7,5% – per un totale di circa 5,6 milioni di persone (pari al 9,4%) in difficoltà.
Non cambia, dunque, la fotografia dello Stivale rispetto all’anno precedente, il 2020, fortemente contraddistinto dall’emergenza pandemica da Covid-19.
A essere maggiormente colpito dalla scure della povertà è, manco a dirlo, il Mezzogiorno. A sud della Capitale, infatti, il dato dei nuclei familiari che si trovano in povertà assoluta tocca il 10,0%, trend in crescita rispetto ai 12 mesi precedenti, quando le stime si fermavano al 9,4%.
Sorride, invece, il Nord. Il Settentrione registra infatti un decremento della povertà assoluta nel giro di un anno dal dal 7,6% al 6,7%. Nel Meridione aumenta anche il numero di famiglie povere residenti, con un dato pari al 42,2% registrato nel 2021 che si conferma in netta crescita rispetto al 38,6% datato 2020.
I cittadini poveri assoluti residenti nelle Regioni del Mezzogiorno sono 2 milioni e 455mila. L’incidenza della povertà individuale è in crescita di un punto percentuale. Si passa, infatti, dall’11,1% al 12,1%.
Nel dettaglio, nel Sud la stima è del 13,2% mentre nelle Isole (Sardegna e Sicilia) l’incidenza tocca quota 9,9%.
Percentuali poco confortanti anche per quanto riguarda l’incidenza di povertà relativa nel Sud del Paese. Se nel 2020 i dati si fermavano al 22,6%, nei dodici mesi successivi si è passati al 25,3%. Alto anche il dato che fa riferimento all’intensità della povertà relativa per le Regioni meridionali, con una percentuale che tocca il 23,2%.
A pesare su questi numeri – in particolare per i cittadini del Meridione – sono certamente l’incremento più contenuto delle spese per consumi per quelle famiglie meno abbienti.
Una tendenza che, a quanto pare, non si è rivelata efficace per contrastare l’impennata dell’inflazione, +1,9% soltanto nel 2021.