Sanità

Caos nel governo sui precari Covid, Forza Italia a Fdi: “Maggioranza a rischio”

“Quello di Fratelli d’Italia è un atto d’indirizzo di segno opposto alla posizione di responsabilità già assunta dal governo regionale he rischia di compromettere la tenuta della maggioranza”. È tutta in questo passaggio la gravità della crisi. Forza Italia attacca Fratelli d’Italia sul tema spinoso dei rinnovi dei precari Covid. E il quadro è quello di una potenziale crisi del governo Schifani.

La risoluzione di Fratelli d’Italia

A dare fuoco alla polvere, una risoluzione dei meloniani con la quale veniva chiesto “al governo regionale – si legge in una nota del gruppo parlamentare Fdi – anzitutto di sollecitare alle aziende sanitarie l’avvio entra trenta giorni di ricognizioni interne con l’obiettivo di stabilizzare il personale dirigenziale e non dirigenziale, compresa l’area professionale, tecnica e amministrativa, in possesso dei requisiti previsti dalla normativa in materia. Inoltre, FdI nell’atto di indirizzo chiede in subordine la stabilizzazione del personale il cui reclutamento non è avvenuto con procedure concorsuali a tempo determinato, purchè ciò avvenga con prove selettive e in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni”.

Forza Italia: “False speranze ai lavoratori”

False speranze ai lavoratori. Questa l’accusa dei fedelissimi del governatore ai deputati regionali della Meloni. E la nota di oggi del gruppo di Forza Italia all’Ars suona come un avvertimento molto chiaro: “Mentre l’ex dirigente del Dipartimento regionale per la Pianificazione strategica dell’assessorato per la Salute, in una nota scritta prima di lasciare l’incarico, prevede un buco da circa 400 milioni di euro nel 2023 per la gestione dell’emergenza Covid da parte del precedente governo regionale, – affermano i deputati Stefano Pellegrino, Margherita La Rocca Ruvolo, Marco Falcone, Bernardette Grasso, Edy Tamajo, Riccardo Gallo, Luisa Lantieri, Nicola D’Agostino, Riccardo Gennuso, Gaspare Vitrano e Michele Mancuso – riteniamo sia inopportuno continuare ad alimentare le speranze del personale precario promettendo proroghe e stabilizzazioni anche di amministrativi e tecnici”.

Il “buco” del precedente governo

Non è casuale, ovviamente, il riferimento al precedente governo regionale che aveva affidato la Sanità a Ruggero Razza, fedelissimo di Nello Musumeci, entrambi oggi in Fratelli d’Italia. “Se c’è un buco di questa portata, di cui si è ampiamente parlato anche in un’audizione in commissione Salute, la settimana scorsa, – proseguono i deputati azzurri – come si può immaginare di poter ulteriormente aggravare la situazione finanziaria quando negli ospedali continuano ad esserci lunghe liste d’attesa e gente che non riesce ad avere accesso alle cure? In questi anni – proseguono i parlamentari – non è stato dato neanche l’incentivo Covid ai medici che hanno lavorato nei reparti a rischio durante la pandemia, incentivo, varato dall’Ars con la finanziaria del 2021 e ancora si continua a parlare di proroghe e stabilizzazioni dei precari. Bisogna, piuttosto, tentare di dare risposte alla carenza di medici e infermieri, perché negli ospedali si registrano grandi difficoltà a colmare il gap di due anni di Covid in cui le persone non hanno ricevuto le prestazioni sanitarie che chiedevano e ancora oggi, in molti casi, non vengono garantiti i Livelli essenziali di assistenza”.

“A rischio la tenuta della maggioranza”

Dopo l’attacco e una neanche troppo velata accusa di “irresponsabilità” se non addirittura di populismo, ecco il chiaro “avvertimento”: “Quello di Fratelli d’Italia è un atto d’indirizzo di segno opposto alla posizione di responsabilità già assunta dal governo regionale – sottolineano i deputati di Forza Italia all’Ars – che rischia di compromettere la tenuta della maggioranza. Rivolgiamo ai colleghi di Fratelli d’Italia l’invito al dialogo con il presidente della Regione e a rivedere la posizione assunta con la risoluzione, depositata in commissione Salute senza alcuna condivisione quasi a significare uno spartiacque con il governo regionale e con le altre forze politiche che lo sostengono. Non è facendo demagogia che si diventa più bravi. Anche perché, continuando di questo passo, si rischia di riportare la situazione finanziaria dell’assessorato alla Salute agli anni dei piani di rientro, chiudendo così definitivamente le porte – concludono – ai tanti giovani medici, infermieri e operatori sociosanitari che attendono i concorsi”.