Ambiente

Diga di Lentini, Lega: “Bene la ripresa dei prelievi, ma la storia serva da monito”

“Nella situazione di emergenza, legata alla perdurante e gravissima siccità che colpisce il nostro territorio e l’intera Sicilia, la ripresa dei prelievi per scopi irrigui dal lago di Lentini è una notizia positiva”: lo dichiarano i consiglieri comunali della Lega Rocco Cristofaro, Francesco Leonardi e Manuela Linguanti di Scordia, Giuseppe Astorina e Salvo Cannata di Militello Val di Catania.

“Riteniamo – proseguono – però che vada evitato ogni trionfalismo e che vada ricordato come l’intervento oggi attivato su pompe e condotte non sia arrivato grazie a qualche improbabile provvedimento emergenziale, ma sia stato lungimirantemente programmato alla fine del 2023 grazie all’impegno dell’allora Assessore regionale Luca Sammartino, che ha reperito le risorse occorrenti per circa 600mila euro ed ha sbloccato un’inerzia di anni“.

Riprendono i prelievi dal lago di Lentini, il commento della Lega

“È dall’ottobre 2018 – ricordano gli esponenti della Lega in relazione al lago di Lentini -, quando una prima alluvione distrusse le condutture di collegamento con il sistema irriguo della Piana di Catania, che le risorse dell’invaso di Lentini erano inutilizzabili, nonostante un malriuscito e tardivo ‘rattoppo’ effettuato nella primavera del 2021 e già saltato nell’autunno dello stesso anno”.

“Ed è perciò a quelle risorse e a quella capacità dimostrata dall’ex assessore di ascoltare le istanze del territorio e delle aziende – sottolineano – che va ascritto il merito dell’impianto temporaneo, che consentirà di recuperare fino a 1.000 litri al secondo per le esigenze irrigue di un vasto comprensorio che fonda proprio sull’agricoltura la propria economia. Egualmente, sempre nello stesso senso, si deve a Sammartino l’aver reperito le ulteriori risorse necessarie per cofinanziare per 621mila euro, con l’articolo 35 della legge regionale 9/2023, la realizzazione della nuova stazione “definitiva” di sollevamento di contrada Sigona Grande”.

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“Un intervento – continuano – già deliberato dal CIPESS per oltre 1,1 milioni nel febbraio 2022 che era rimasto fermo proprio per l’inerzia di chi doveva provvedere a Palermo, che permetterà di utilizzare stabilmente l’acqua del lago, triplicando la capacità di pompaggio rispetto a quella attuale. Accogliamo perciò positivamente l’interessamento, forse un po’ tardivo, di altri ma auspichiamo che quanto accaduto serva da monito per il futuro: una sana politica lavora a prevenire le emergenze, agendo prima che queste vengano a esplodere drammaticamente. Mai più l’inerzia burocratica deve diventare alibi per rinviare interventi essenziali per lo sviluppo e la tutela del territorio”.