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Preoccupazione per l’aria maleodorante, tante le denunce e “massima attenzione” a Gela. Aperta l’inchiesta

Un fascicolo conoscitivo per accertare “la dinamica dell’evento ed eventuali responsabilità” è stato aperto dalla Procura di Gela (Caltanissetta) dopo le recenti denunce sulla presenza di sostanze maleodoranti nell’aria e nelle acque del fiume Gela.

Accertamenti in corso

Gli accertamenti sono stati delegati ai carabinieri del Noe di Gela e al personale dell’Arpa di Caltanissetta. “Massima è l’attenzione di questo ufficio e di tutta la Polizia giudiziaria impegnata sul territorio a esposti e denunce sul delicato tema della tutela dell’ambiente”, dice il procuratore facente funzioni, Lucia Musti.

A cosa sarebbero dovuti i cattivi odori

Quello che potrebbe essere un campanello di allarme per la situazione ambientale a Gela sarebbe dovuto dall’incendio che ha coinvolto un capannone della zona industriale qualche settimana fa, ossia tra il 5 e il 6 agosto. A prendere fuoco, per la precisione, è stato il capannone industriale di Pescagel. All’interno veniva conservato del pesce congelato.

A seguito del fatto sono arrivate le segnalazioni tramite il sistema NOSE ideato e sviluppato dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISAC) Sicilia in collaborazione con ARPA Sicilia. Le segnalazioni vi sono state, ma non sono state tante da fare scattare l’allerta vera e propria.

I punti da dove sono giunte le segnalazioni dei cittadini con il sistema NOSE

Il report di Arpa

A causa delle segnalazioni pervenute dai cittadini della città in provincia di Caltanissetta, Arpa Sicilia ha fatto un report per dimostrare l’effettiva qualità dell’aria, ecco quanto scritto: “In relazione alla zona interessata dai miasmi olfattivi e al periodo di interesse si è ritenuto opportuno analizzare i dati di concentrazione oraria dal 4 agosto alle ore 01:00 al 17 agosto alle ore 07:00 degli inquinanti: CO, NO2, SO2, NMHC, C6H6 e particolato PM10 e PM2.5 rilevati da tutte le stazioni di cui sopra ad eccezione della stazione Niscemi, distante oltre 13 km dallo stabilimento Pescagel”.

I dati ufficiali diffusi da Arpa Sicilia non destano alcuna preoccupazione, ecco i vari valori rilevati: “Per quanto riguarda il monossido di carbonio, CO, non è stato mai raggiunto il valore limite sulla concentrazione media mobile su 8 ore pari a 10 mg/m3, né si registra un andamento anomalo nel periodo indagato. Per quanto concerne il biossido di azoto, NO2, non è stata superata la concentrazione limite sulla concentrazione oraria prevista dal D.Lgs. 155/2010, pari a 200 µg/m3 . L’andamento delle concentrazioni orarie registrate dalle varie stazioni è in linea con quanto ci si può aspettare per il periodo in esame”. Stessa cosa vale per il biossido di zolfo, SO2. Quindi i suddetti valori non hanno fatto registrare alcuna anomalia.

Infine, alcuni valori sono risultati effettivamente più alti, cioè gli idrocarburi non metanici, ma non al punto di lanciare un’emergenza. La massima concentrazione di benzene si è registrata il 4 agosto e, infine, ad avere fatto registrare un superamento di soglia giornaliera è stato il particolato fine PM10 e PM2.5. Quest’ultimo tra il 5 e il 7 agosto, il quale ha superato anche il valore massimo giornaliero stabilito dall’Oms, come rilevato dalla stazione Gela-Tribunale.