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Preside e studente “toy boy”: “Abbiamo fatto sesso in macchina”

Una professoressa, nonché preside di un liceo Roma, è accusata di aver avuto una relazione con uno studente 18enne. Adesso circola il contenuto della loro chat WhatsApp.

A rendere noto il contenuto delle loro conversazioni è stato il quotidiano “La Repubblica”. La prof avrebbe cancellato i messaggini dal suo cellulare per evitare che finissero sotto occhi indiscreti, ma l’alunno li avrebbe conservati per mostrarli ai compagni.

La relazione tra la preside e lo studente: “Non puoi lasciarmi così”

La loro relazione era iniziata a dicembre, ma a gennaio il ragazzo aveva deciso di troncarla: “Ciao, ci ho pensato molto, stare con te è stato bello, ma ora è diventato tutto troppo difficile. Non è colpa mia. Non ce la faccio più. Dobbiamo darci un taglio netto. Sappi, che non tornerò indietro su questa decisione”.

Il 18enne ha raccontato agli inquirenti anche i loro presunti rapporti sessuali in macchina. A scuola, secondo quanto scritto dal quotidiano Libero, ne avrebbero parlato tutti. E scritte imbarazzanti sarebbero apparse sui muri.

La preside, 50enne sposata, ha inizialmente espresso la sua rabbia per la decisione del giovane: “Benissimo. Sei sicuro di sapere cosa volessi io? Avrei preferito che tu me lo avessi detto di persona, visto che mi scrivevi tutt’altro, ma va bene così – ha risposto -. Ti sentirai fico adesso, avrei dovuto immaginarlo: per te ero solo una tacca in più sulla cintura“.

L’ultimo incontro e la richiesta del Collettivo

Nell’audio che racconta il loro ultimo incontro, invece, la donna cercava di recuperare il loro rapporto: “Un errore chiamarti ‘toy boy’. Ma non puoi lasciarmi così“, gli ha detto.

Intanto il Collettivo degli studenti della scuola chiede le dimissioni della dirigente, una volta che saranno accertati i fatti. Lo stesso rende noto come già all’inizio dell’anno gli alunni abbiano deciso di occupare l’istituto per protestare contro le presunte circolari discriminatorie della dirigente che imponevano, tra le altre cose, addirittura un dress code specifico per le ragazze. La stessa poi, secondo il Collettivo, avrebbe dispensato dall’incaro di vicepreside il professore Botticelli per motivi dubbi.