PALERMO – La Presidenza di Sergio Mattarella è agli sgoccioli. Forse. I dubbi, infatti, nonostante l’attuale Capo dello Stato abbia più volte manifestato l’intezione di non volere un nuovo mandato, rimangono. Anche perché la partita a scacchi per il successore è quantomai aperta e ingarbugliata.
Lunedì prossimo, il 24 gennaio, inizieranno le sedute parlamentari per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica e anche se il toto-nomi è già partito da mesi, c’è chi spera – più o meno velatamente – nella rielezione dello statista siciliano.
C’è anche chi non disdegnerebbe l’elezione dell’attuale Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e chi invoca un Presidente donna. Insomma: il mistero su chi sarà il prossimo inquilino del Quirinale è più fitto che mai.
Per la fumata bianca bisognerà aspettare. Quanto? Difficile pronosticarlo. Per essere eletto, infatti, il Presidente della Repubblica ha bisogno della cosiddetta maggioranza qualificata, vale a dire di un numero di voti maggiore o uguale a un quorum funzionale fissato in una frazione superiore alla metà del numero totale dei votanti o degli aventi diritto al voto.
Il futuro Presidente dovrà raggiungere il quorum dei due terzi dei componenti dell’Assemblea. Questo vale però per i primi tre scrutini: dal quarto in poi, basterà raggiungere la maggioranza assoluta, quindi la metà dei votanti più uno.
A eleggere il Capo dello Stato saranno i grandi elettori, vale a dire i 315 senatori, a cui si aggiungono i 6 senatori a vita, i 630 deputati e 58 delegati regionali (tre per Regione, ad eccezione della Valle d’Aosta che ne ha uno).
I tre grandi elettori dell’Isola, scelti dall’Assemblea regionale siciliana lo scorso 12 gennaio, saranno, in ordine di preferenze raccolte, il presidente della stessa Ars, Gianfranco Miccichè, il capogruppo del Movimento 5 stelle Nuccio Di Paola e il deluso presidente della Regione, Nello Musumeci, arrivato terzo.
Il voto del Parlamento regionale ha scatenato dure reazioni politiche, con ripercussioni che probabilmente andranno a delinearsi proprio dopo l’elezione del Presidente della Repubblica. Ma questa è un’altra storia rispetto a quella che vogliamo raccontarvi oggi.
Torniamo quindi al Capo dello Stato e a chi potrebbe essere il successore di Mattarella. Lo abbiamo chiesto proprio ai tre rappresentanti siciliani scelti dall’Ars, Musumeci, Micciché e Di Paola – qui in rigoroso ordine istituzionale – che hanno tracciato il loro identikit.