Siracusa

Prevenzione incendi, ennesima riunione dopo la devastazione delle “Saline”

In seguito al vasto incendio che ha interessato lo scorso 10 luglio l’area del petrolchimico di Priolo, devastando la riserva naturale delle saline e minacciando alcuni impianti industriali presenti nella zona, si è svolta presso la Prefettura di Siracusa una riunione avente per tema la prevenzione degli incendi. All’incontro hanno preso parte, oltre al Prefetto, Luigi Pizzi, i sindaci di Augusta, Melilli e Priolo, i vertici della Questura, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco, i rappresentanti dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste, di Confindustria e delle aziende del polo petrolchimico.

Si è discusso sull’analisi del livello di rischio per la sicurezza dei siti industriali, alla luce della situazione emergenziale venutasi a creare il 10 luglio. In quell’occasione le alte temperature e il forte vento di scirocco, hanno contribuito a diffondere l’incendio interessando ampie aree, private e pubbliche, infestate da vegetazione incolta lungo tutto il litorale da Siracusa ad Augusta, immediatamente a ridosso dell’area industriale. Il pronto intervento dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile, oltre al fatto che il vento spirava dall’interno verso il mare, ha impedito che le fiamme raggiungessero gli impianti industriali e i depositi di stoccaggio di materiali altamente infiammabili, causando un potenziale disastro. Nel corso della riunione è stata data contezza dell’attività di scerbatura e di pulizia della vegetazione incolta delle aree, non solo di diretta pertinenza degli stabilimenti industriali, ma anche immediatamente esterne al perimetro dei siti industriali, al fine di creare fasce “tagliafuoco” che, tuttavia, nel caso del 10 luglio sono state rese inutilizzabili dalle peculiarità dei violenti incendi, caratterizzati anche per il forte vento come “incendi di chioma” con lapilli incandescenti proiettati a centinaia di metri di distanza.

Un altro aspetto preso in considerazione è stato quello riguardante la presenza di manufatti industriali in disuso nell’area del polo petrolchimico che aggrava il rischio di incendi. E’ il caso di un serbatoio di forma cilindrica allocato nell’area di stoccaggio SG14, nei pressi di Priolo, che ha continuato a bruciare per alcuni giorni. Detto serbatoio, ormai inutilizzato da anni, in passato conteneva ammoniaca. Il Comando dei Vigili del Fuoco ha proposto di procedere, con il supporto di personale specialistico, a una mappatura topografica delle aree esterne agli stabilimenti, al fine di consentire, intrecciando i dati con le risultanze catastali, l’individuazione dei proprietari.

Il Prefetto, nel prendere atto delle attività di scerbatura e pulizia dei luoghi che le aziende presenti hanno assicurato di aver effettuato e dell’azione antincendio condotta a supporto dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale della Regione, ha condiviso la proposta di mappare le aree esterne agli stabilimenti industriali, nell’ottica di identificare i soggetti proprietari tenuti a mantenere puliti i propri fondi, e di censire i manufatti industriali in disuso presenti nell’area del polo petrolchimico.