Politica

Prima alla Scala, Milano chiede il bis. A Sergio Mattarella

I simboli contano. E la politica italiana dovrà prendere atto, in qualche modo, di quanto avvenuto ieri sera nel Teatro alla Scala di Milano, tempio della cultura ma non solo, durante la prima del Macbeth, che ha aperto la stagione.

Una vera e propria ovazione ha infatti salutato l’affacciarsi dal palco reale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con al fianco la figlia Laura.

Tutto il pubblico di Milano, dalla sala, ai palchi, a quel loggione dove trovano posto gli appassionati dei ceti più popolari, si è alzato in piedi applaudendo.

Un segno d’affetto e di stima, certo. Ma non solo. Perché a un certo punto qualcuno ha cominciato a gridare al Capo dello Stato, uno dei tanti uomini del Sud che hanno lavorato per unire l’Italia e non per dividerla, una parola che si è propagata di bocca in bocca fino a diventare un unico coro: “Bis!”.

Per sei minuti si è protratto, il coro dei milanesi, lombardi pronti a una nuova crociata, che poi hanno cantato con grande convinzione l’inno di Mameli suonato dall’orchestra diretta dal maestro Riccardo Chailly.

La città di quel Silvio Berlusconi deciso a diventare Capo dello Stato con il supporto dei leghisti di Matteo Salvini è sembrata voltare le spalle all’ex Cavaliere nel tributare questo clamoroso omaggio al “terrone” palermitano che ha conquistato tutti, da Presidente della Repubblica, con i suoi toni pacati e fermi.

“Belle le immagini di Milano con La Scala che applaude il Presidente Mattarella” ha scritto su Facebook il leader di Iv, Matteo Renzi, aggiungendo, “Sembrano lontani i tempi in cui qualcuno lo riteneva non all’altezza o altri volevano metterlo in stato di accusa. Oggi tutti insieme possiamo dire: grazie Presidente”.

“Da quando sono diventato sindaco – ha detto il primo cittadino di Milano Giuseppe Sala – il Capo dello Stato, che ho avuto l’onore di conoscere a Expo, è venuto qui per 25 volte, credo sia un record che dimostra l’affezione verso Milano di questo presidente grandissimo, per le decisioni che ha preso e per la sua umanità”.

Quando, nell’intervallo, come da tradizione Mattarella ha lasciato il palco Reale per incontrare gli orchestrali, il direttore, Riccardo Chailly, si è complimentato con Mattarella sottolineando come il pubblico, gli avesse ” chiesto il bis come ai grandi cantanti. E alla Scala questo è rarissimo”.

Simboli, dicevamo. E chissà se la politica saprà tenerne conto.