Gli Houthi lanciano il loro primo attacco diretto all’Italia. Si fa così concreto il rischio di far precipitare la crisi nel Mar Rosso, sotto attacco da mesi da parte dei ribelli yemeniti. Un drone infatti è stato lanciato dallo Yemen verso la nave Carlo Duilio, il cacciatorpediniere della Marina Militare: base della nascente operazione europea Aspides guidata dal contrammiraglio Stefano Costantino.
I raid erano stati effettuati, fino a questo momento, solamente ai danni di imbarcazioni statunitensi e britanniche. Quindi i terroristi yemeniti hanno preso di mira l’imbarcazione militare italiana che da febbraio staziona nell’area per garantire la sicurezza alle navi mercantili dirette in Suez. Sono così stati attivati i sistemi di autodifesa e il velivolo è stato abbattuto a 6 chilometri di distanza dalla nave. Quanto avvenuto è sicuramente percepito come una sfida nei confronti dell’Europa intera. Nelle scorse settimane i vertici del gruppo terroristico avevano “annunciato” il loro dissenso comunicando che assumendo il comando di Aspides “l’Italia mette a repentaglio la sicurezza delle sue navi militari e commerciali”. Nelle ultime ore la premier Giorgia Meloni, nel corso dell’incontro con il presidente statunitense Joe Biden alla Casa Bianca, aveva già definito “inaccettabili” gli attacchi degli Houthi.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha definito quanto successo una “grave violazione del diritto internazionale” e di “attentato alla sicurezza dei traffici marittimi. Questi attacchi sono parte di una guerra ibrida, che usa ogni possibilità, non solo militare, per danneggiare alcuni Paesi e agevolarne altri”.
La Marina Militare “difende il diritto alla libera navigazione nel Mar Rosso dagli attacchi degli Houthi” dice invece il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.