PALERMO – Anche quest’anno sono tanti i prodotti dell’agrolimentare che hanno ricevuto il riconoscimento del Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo.
Nell’aggiornamento dell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali sono ben 244 i prodotti siciliani inseriti, variamente distribuiti nelle diverse categorie: bevande analcoliche, distillati e liquori, carni fresche e preparati, condimenti, grassi, formaggi, prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati, paste fresche e prodotti di panetteria, biscotteria pasticceria e confetteria, prodotti della gastronomia, preparazione di pesci, molluschi e crostacei e prodotti di origine animale.
Nella categoria delle bevande troviamo l’amarena della Valle del Nisi e il liquore Fuoco dell’Etna di Santa Venerina. Nella categoria carni fresche e preparati troviamo le carni di pecora e di maiale, e i preparati dal maiale, dalla gelatina a diverse tipologie di salsiccia, tra cui la famosa “pasqualora” della provincia di Trapani e il “sausizzuni” di Ragusa. Nella categoria grassi c’è l’olio extravergine di oliva, elemento fondante della nostra alimentazione e alla base della nostra cultura enogastronomica. Tra i condimenti, invece, vengono riconosciuti il tradizionale estratto di pomodoro e il sale marino naturale della provincia di Trapani, patrimonio turistico e storico che sta vivendo un grande momento di splendore. Tra i formaggi troviamo l’ainuzzi, della zona di Agrigento, il belicino, il caciocavallo sia palermitano che ragusano, la caciotta degli elimi, il formaggio di capra “Padduni”, prodotto su tutto il territorio siciliano, le cui origini risalgono al XI secolo avanti Cristo. Altro rinomato formaggio è il cosiddetto canestrato, e diversi tipi di formaggio di capra, oltre che la conosciutissima provola, in diverse declinazioni in base al territorio di produzione.
Tra i prodotti vegetali sono elencati gli albicocchi di Scillato, l’alloro, i capperi di Pantelleria, e tra i preparati la famosissima cotognata, sorta di marmellata preparata con le mele cotogne, la mostarda essiccata, i pomodori secchi, fatti asciugare al sole per poi condirli con olio e spezie in vasetti per fare conserve o conditi con mollica speziata e fritti in padella.
Anche nel settore della pasticceria troviamo prodotti che hanno reso la Sicilia celebre nel mondo. Dal casalingo biancomangiare, dolce con latte e vaniglia, al cannolo, dalla cassata alle cassatelle. Presenti i buonissimi amaretti, i biscotti di Monreale, i buccellati, la cuccia, tradizionalmente preparata in occasione della festa di Santa Lucia il 13 dicembre. Non sono da meno le paste come le busiate, dal pesce spada al pesto alla trapanese, o preparazioni come la caponata di melenzane e la focaccia al sambuco, le iris, fritte o al forno, dolci o salate, insieme ai vari preparati della rosticceria da bar, famosi in tutto il mondo per la loro bontà.
I prodotti in elenco vengono descritti in schede estremamente dettagliate, in modo da poter essere individuati in maniera univoca, a partire dal territorio interessato alla produzione, dalle metodologie di lavorazione, conservazione e stagionatura, ai materiali e attrezzature specifiche da utilizzare per la preparazione e il condizionamento.
Le schede prevedono anche l’esposizione della tipologia dei locali di lavorazione in tutte le sue fasi e, nel caso esistano, degli elementi che comprovino che le metodologie siano state praticate in maniera omogenea e secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni, come marchi brevettati, bibliografia di riferimento, riferimenti storici.
Link utili
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/13762