Ideata nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’Onu, l’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile, con la sua raccolta di 17 obiettivi, rappresenta un quadro di riferimento globale nella ricerca di soluzioni comuni verso un futuro migliore per il nostro pianeta.
In particolare, l’obiettivo 12 dell’Agenda 2030 mira a realizzare un modello di produzione e consumo sostenibile. Il consumo e la produzione sostenibile puntano ad aumentare i benefici per vivere, nel benessere, attraverso un impiego responsabile delle risorse limitate quali risorse idriche, minerarie, energetiche, biologiche, riducendo l’impatto delle azioni umane che gravano sull’ambiente. Uno dei traguardi che l’obiettivo 12 intende raggiungere riguarda la riduzione dell’inquinamento delle acque, ossia la contaminazione di laghi, fiumi, oceani, falde acquifere e acque sotterranee, dovuta principalmente alle attività umane, attraverso l’utilizzo di materiali biodegradabili, limitando l’impiego della plastica e cercando di contenere quanto più possibile la produzione di rifiuti.
Per ridurre al meglio il consumo delle risorse limitate, i vari Stati membri dell’Onu si impegnano a garantire a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, aumentando considerevolmente la quota di energie rinnovabili nel consumo totale dell’energia, realizzando le infrastrutture e migliorando le tecnologie per fornire servizi energetici sostenibili, specialmente nei Paesi meno sviluppati.
La produzione di energia da fonti rinnovabili rappresenta un elemento indispensabile affinché si abbia un pianeta più ecologico e vivibile. Nel settore alimentare, per esempio, un impatto ambientale significativo deriva dalle fasi di produzione attraverso le emissioni di CO? e metano nell’aria, ma a tal proposito anche le famiglie influenzano notevolmente tale impatto attraverso scelte e abitudini alimentari. Ciò, a sua volta, ha una conseguenza sull’ambiente attraverso l’energia consumata per la produzione di cibo e la generazione di rifiuti.
1,3 miliardi di tonnellate di cibo vanno sprecate ogni anno, mentre quasi 1 miliardo di persone soffre di denutrizione, un altro miliardo soffre la fame e 2 miliardi di persone sono in sovrappeso o obese. Il consumo eccessivo di cibo produce effetti dannosi per la nostra salute e per l’ambiente, così come le emissioni di gas tossici provocano malattie cardiache, malattie polmonari e cancro ai polmoni generando oltre 400.000 decessi prematuri nell’Unione Europea. A tal fine è auspicabile che vengano adottate delle abitudini alimentari ecosostenibili che contribuiscano a ridurre l’impatto ambientale in termini di utilizzo di suolo, risorse idriche impiegate ed emissioni di carbonio e azoto. Tra le scelte sostenibili bisogna prediligere prodotti di provenienza locale, meglio se a km 0 in modo da ridurre il packaging alimentare.
Con l’Agenda 2030 tutti i Paesi sono chiamati a contribuire, senza distinzione tra paesi sviluppati, emergenti e in via di sviluppo, accomunati da una propria strategia di sviluppo sostenibile che consenta di raggiungere gli obiettivi prefissati. “Obiettivi comuni” significa che essi riguardano tutti i paesi e tutti gli individui: nessuno ne è escluso né deve essere lasciato indietro lungo il cammino verso la sostenibilità.
Gli alunni della Classe IV A
Istituto tecnico di biotecnologie ambientali “Rita Levi Montalcini”
Gagliano Castelferrato (EN)