PALERMO – Usare i social e gli smartphone in maniera consapevole e controllata. Soprattutto tra i bambini e i ragazzi, l’esperienza con gli smartphone rischia di degenerare: ci sono minorenni che li utilizzano fino a 110 volte al giorno mentre altri hanno addirittura paura di non poterlo usare semplicemente per qualche ora. Dalla Sicilia una serie di associazioni di consumatori, sotto l’egida della Presidenza della Regione, e precisamente del servizio terzo della segreteria generale, che si occupa della tutela dei consumatori, promuovono un progetto per un consumo attivo e consapevole invitando soprattutto i giovani ad essere meno “attaccati” al proprio cellulare.
Il progetto si chiama “Smartphone style – quando l’APParenza crea dipendenza”, e vede capofila dell’iniziativa il Movimento Difesa del Cittadino della Sicilia, affiancato dalle associazioni Adiconsum, Fedeconsumatori, Aduc, Tribunale del Consumatore e Omnia. Un utilizzo sempre più smodato delle app, soprattutto da parte delle giovani generazioni, non solo crea dipendenza e disagio, ma riduce i rapporti sociali all’interno dei nuclei familiari o dei gruppi di amici. Il progetto intende coinvolgere i giovani siciliani, nei prossimi mesi, a scuola, nelle seconde di primo grado, per cercare di far comprendere loro come il telefonino possa trasformarsi in una dipendenza a seguito del continuo uso di app che, pur di incrementare i propri ricavi, tendono a prolungare con vari escamotage il tempo di utilizzo, letteralmente “incollando” i giovani al piccolissimo schermo.
“Naturalmente non demonizziamo internet, gli smartphone e le nuove tecnologie che, soprattutto in questi ultimi mesi di restrizioni covid, hanno avuto la loro importanza, ma di certo c’è un lato oscuro, nell’utilizzo dei telefoni cellulari, soprattutto da parte delle giovani generazioni – spiega Enrichetta Guerrieri, presidente regionale del Movimento Difesa del Cittadino in Sicilia –. Partendo da studi e recenti ricerche, abbiamo appurato che le giovani generazioni, ma anche gli adulti, non si rendono conto del grande utilizzo che fanno delle app scaricate sul cellulare, sottraendo tempo ai propri rapporti sociali e perfino alla propria vita”.
Un utilizzo anormale che in alcuni casi si trasforma in mania con il bisogno di dover continuamente controllare lo smartphone per ricevere o inviare messaggi, fare selfie, postare sui social, chattare anche di notte. Il progetto ha lo scopo proprio di prevenire questo tipo di dipendenza, dalla nomofobia (la paura di non avere con sé il cellulare) al vamping (la spasmodica necessità di utilizzarlo anche di notte per chattare) solo per citarne alcune che modificano in modo consistente la normale vita di relazione, a volte compromettendola. Ancora, il progetto prevede l’avvio di sportelli di ascolto e alcune attività di formazione in vari istituti scolastici siciliani ma anche un concorso per la realizzazione di cortometraggi da realizzare in classe. Le varie sezioni locali delle associazioni coinvolte proporranno attività sul proprio territorio di riferimento.
“Lanceremo anche un questionario che sarà somministrato nelle scuole siciliane e nei centri di aggregazione giovanile per verificare l’esatta incidenza delle dipendenze e dei modelli adottati nel mondo dei giovani consumatori – aggiunge Marialuisa De Simone, presidente della sezione di Palermo del Movimento Difesa del Cittadino – Con gli sportelli di ascolto andremo invece a cogliere segnali, bisogni, desideri dei destinatari del progetto”.