Fatti

Seam, i sindaci del calatino fanno rete per sfruttare al meglio i fondi dell’Ue

CALTAGIRONE – Servizi europa dell’area metropolitana. È questo l’acronimo del progetto Seam, finanziato dalla Città metropolitana di Catania e presentato nei giorni scorsi presso il municipio di Caltagirone. “L’obiettivo è quello di promuovere i territori del Calatino, cogliere le opportunità dell’Unione europea e soprattutto condividere esperienze attraverso la condivisione di strumenti e metodologie che possano facilitare l’accesso ai finanziamenti comunitari”, spiega il sindaco di Caltagirone, Fabio Roccuzzo. Così, dopo l’Unione dei Comuni del Calatino è in programma la costituzione di una rete “che, costituita e animata mediante l’utilizzo dei social network e di una piattaforma elettronica, consenta lo scambio di esperienze e informazioni, nonché l’attivazione di percorsi informali di accrescimento dei livelli di competenze”.

“La Città metropolitana – continua Roccuzzo – ha chiesto ai Comuni quali fossero interessati a promuovere e divulgare le azioni e gli obiettivi dei progetti e io ho candidato subito la città di Caltagirone a essere il terminale operativo dell’area sud e quindi del Calatino sud Simeto. Per questa ragione ho organizzato un incontro e coinvolto gli altri sindaci della Unione dei Comuni per fare in modo che queste attività di divulgazione, diffusione delle opportunità che l’Unione europea mette a disposizione dei Comuni potessero il più possibile essere condivise”.

Finanziamenti diretti, bandi comunitari ai quali gli Enti locali potranno candidarsi senza alcuna intermediazione da parte della Regione Sicilia e “che consentono ai Comuni, insieme al mondo no profit dei propri territori, di essere attori principali”, aggiunge il primo cittadino di Caltagirone. Basti pensare al programma Horizon, che finanzia iniziative di innovazione scientifica, l’Erasmus che crea mobilità di giovani studenti. Per farlo “ci sono tanti strumenti che l’Unione europea mette a disposizione dei Comuni siciliani e che questi possono utilizzare direttamente interfacciandosi con le direzioni generale della Commissione europea. Questo accade sempre attraverso il coinvolgimento di un partenariato transnazionale: Seam offre questa opportunità e quindi ho ritenuto fosse utile veicolarla ai Comuni ma soprattutto veicolarla a tutte le persone del territorio che possano potenzialmente essere interessate”.

Europeizzare la dimensione territoriale dei comuni

“Europeizzare la dimensione territoriale dei comuni” è uno degli obiettivi principali del progetto Seam ma secondo il sindaco di Caltagirone bisogna avere anche “la capacità di sapere coinvolgere il partenariato transnazionale come Malta e la Tunisia per costruire attività progettuali. Si tratta di attività – continua Roccuzzo – che richiedono un grande sforzo da parte dei Comuni, un grande coinvolgimento di giovani e del terzo settore che possano concorrere insieme agli enti locali e poi scrivere i progetti e candidarli”. E alla domanda sulla preparazione dei Comuni del Calatino in tali ambiti, il primo cittadino risponde: “Nel mio Comune, per esempio, c’è questa competenza in altri no ma Seam serve proprio a questo”.

In merito, il sindaco di Scordia, Franco Barchitta sottolinea che “se i comuni non vengono messi nelle condizioni di dinamicizzare ogni volta che si decide su una cosa come i progetti, che poi devono essere soggetti alle autorizzazioni che non hanno avuto nessuna modifica di semplificazione, noi siamo punto e a capo”. Barchitta, infatti, sottolinea che anche quando si parla di Piano territoriale regionale (Ptr), ad esempio, parliamo di Seam dal momento che rimane l’annosa questione della ripartizione delle competenze: “Dobbiamo convincerci che c’è qualcosa che non quadra. Vanno modificate alla base i regolamenti e le normative per rendere più snella l’operazione e risolvere il problema. Non sono scettico: ci sono questi progetti che dobbiamo affrontare però va fatto anche qualcos’altro”, conclude.

Da Grammichele, il sindaco Pippo Greco aggiunge: “È una buona idea anche perché non sempre come Comuni siamo pronti e abbiamo le professionalità adeguate. Tra l’altro il progetto Seam si muove in un campo che nei comuni non trova facilmente terreno fertile. Sui lavori pubblici eccetera ci siamo attrezzati, o almeno il Comune di Grammichele si è attrezzato, però sul campo del sociale, ad esempio, abbiamo qualche carenza e quindi utilizzando questa possibilità di consultazione, di supporto da parte dei professionisti coinvolti nel progetto possiamo esplicare al meglio la nostra attività”.

Greco pensa anche di coinvolgere gli uffici che si occupano di cultura, turismo e sviluppo economico “per vedere come farci ascoltare nelle progettazioni che dovremmo fare”. E sulla questione della semplificazione progettuale dal punto di vista burocratico sottolinea che “è una necessità” “ma c’è un altro problema: noi siamo un’area interna, tutta sostanzialmente con dei piccoli Comuni, il mio di 13 mila abitanti è tra i più numerosi assieme a Caltagirone, ma tutti gli altri sono più piccoli e quindi paghiamo anche questa marginalità rispetto alla Città metropolitana. Questa opportunità ci può aiutare come area interna a costruire progetti di rilevanza, un po’ come l’Unione di Comuni che non è ancora operativa ma che rappresenta un’altra opportunità in tal senso”.