SCICLI (RG) – Va avanti a Scicli la sperimentazione sulle acque reflue riutilizzate per fini irrigui.
Il progetto Tresor, portato avanti in Sicilia dal dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente (UniCt-Di3A) della facoltà di Agraria dell’Università di Catania e dall’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea, ha coinvolto in pieno il Comune di Scicli e proprio qualche giorno fa Palazzo Spadaro ha ospitato una conferenza sul tema.
L’incontro è servito a presentare i primi risultati degli impianti pilota del progetto che hanno realizzato dei sistemi di fitodepurazione per il riuso di acque reflue, utili anche per l’irrigazione di diverse tipologie di prodotti agricoli in un campo sperimentale nei pressi dell’impianto di depurazione di contrada Piano Conte di proprietà del comune di Scicli.
Oltre ad una presentazione generale del progetto Tresor, le relazioni hanno riguardato una carrellata sulle soluzioni sostenibili per il trattamento e il riuso delle acque reflue nei piccoli e medi insediamenti, il ruolo della vegetazione nei sistemi di fitodepurazione e l’ultima relazione sulle potenzialità per il riuso delle acque reflue depurate nella provincia di Ragusa, a cura di Iblea Acque, ente che gestirà l’impianto di depurazione comunale da Ottobre 2023.
L’Università di Catania ha inoltre presentato il video promozionale del progetto che sarà disponibile a breve online sul sito del progetto Tresor. Dopo la conferenza i partecipanti sono stati invitati a prender parte ad una visita presso l’impianto pilota di Scicli e i referenti del DI3A hanno spiegato il funzionamento dei sistemi installati.
“L’impianto di fitodepurazione di Scicli – hanno spiegato i relatori – è costituito da tre unità filtranti disposte in serie. In particolare, ad una prima unità a flusso sub-superficiale orizzontale (HF1), segue un’unità filtrante a flusso sub-superficiale verticale (VF) ed infine un’altra unità a flusso sub-superficiale orizzontale (HF2)”.
“Tale impianto – hanno sottolineato – è utilizzato per trattare, in fase sperimentale, una parte delle acque reflue in uscita dalla vasca di sedimentazione primaria dell’impianto di depurazione comunale”.
“Le acque reflue in uscita dall’impianto di fitodepurazione, in fase sperimentale – hanno aggiunto – possono essere utilizzate per irrigare un campo sperimentale di colture ortive, oppure possono essere immesse nuovamente nel ciclo di trattamento convenzionale. L’impianto di fitodepurazione dimostrativo ha una capacità di trattamento di circa 30 m3/giorno ed occupa una superficie complessiva di circa 650 m2”.
“Considerando una dotazione idrica pro-capite di circa 150 litri/giorno per abitante – hanno concluso – il volume trattato è pari a quello di una piccola comunità di circa 200 abitanti”.
Nell’impianto di Scicli sono stati già effettuati diversi controlli e i risultati delle analisi rilevano che le acque in uscita dall’impianto di fitodepurazione rispettano i limiti fissati dalle normative per lo scarico nei corpi idrici e per il riuso, con ottime performance in termini qualitativi e quantitativi.