La programmazione triennale 2025-2027 della Regione siciliana contenuta nel Defr, che da martedì sarà al vaglio dell’ARS, in materia di urbanistica ed infrastrutture vede stanziati settantuno milioni di euro per anno fino ad un complessivo di oltre 231 milioni di euro.
Per coprire gli impegni di spesa che la Regione intende affrontare, finanziariamente il Governo Schifani intende dare fondo a tutti i programmi accessibili: l’ex Patto per il Sud, il POC 2014-2020, l’ex PO FESR 2014-2020 poi riprogrammato sui fondi POC 2014-2020 e i fondi FSC 2021-2027 il cui accordo venne firmato dal presidente Meloni al Teatro Massimo di Palermo a maggio.
La politica regionale del governo Schifani mette nero su bianco l’intenzione di costruire un porto a Lampedusa, la maggiore delle Pelagie nota per il turismo e gli sbarchi di migranti ma paradossalmente priva di un vero porto. Ironia del caso, fu proprio Renato Schifani, al tempo presidente del Senato, a inaugurare i lavori della nuova aerostazione dell’isola con la cerimonia della posa della prima pietra.
La vicenda di un porto per le Pelagie era stata oggetto di vivace dibattito anche sull’isola, dove l’ex sindaco Totò Martello, in pubblico consesso venne sostanzialmente accusato di essersi inventato un fantomatico progetto fattibile da 36 milioni di euro per un porto a Linosa, la minore dell’arcipelago. Le note del Defr 2025-2025 invece prevedono proprio 36 milioni di euro di stanziamento per la realizzazione di un porto più adeguato, ma a Lampedusa. Stesso importo ed arcipelago, isola diversa. L’investimento potenzierebbe comunque le opportunità turistiche via mare ma risolverebbe anche il problema delle merci riducendo drasticamente il periodo di isolamento marittimo durante l’inverno.
Lampedusa, stando a quanto voluto dal Governo, beneficerebbe così in un tempo relativamente breve di una nuova nave traghetto veloce e affidabile costruita da Fincantieri a Palermo e destinata alle isole di Lampedusa, Linosa e Pantelleria, e di un porto più sicuro per i periodi di meteo “avverso”. Oggi bastano quindici nodi di vento perché la zona portuale di Lampedusa sia inaccessibile o pericolosa per le manovre di attracco dei traghetti.
Nel frattempo, con la quarta manovra contenuta nel Defr 2025-2027, la Regione intende commissionare a Fincantieri una seconda nave con cui continuare a migliorare la qualità dei servizi di continuità marittima con le isole minori. Ma non c’é solo l’arcipelago delle Pelagie in programma. A Castellammare del Golfo, altra località marinara dal forte richiamo turistico, il porto – ad indirizzo diportistico – vedrà un intervento di adeguamento da 18 milioni di euro. Anche l’isola di Pantelleria, sempre in provincia di Trapani, avrà un adeguamento all’area portuale. In questo caso a Palazzo d’Orleans hanno previsto un intervento da 2,3 milioni di euro.
Tra le incompiute della rete viaria siciliana, in attesa – parrebbe ormai a breve – della riapertura dello svincolo autostradale di Termini Imerese, ci sono anche la tangenziale di Gela e la eternamente critica SS 189 Palermo-Agrigento. In generale, con il Defr, Palazzo d’Orleans vorrebbe rifare il trucco alla rete stradale siciliana con una serie di interventi di ammodernamento e di manutenzione. Un piano di interventi che, conti alla mano, dovrebbe quantificarsi in circa 50 milioni di euro annui per il triennio.
Il programma del governo Schifani prevede inoltre una rivalutazione del sistema di trasporto, razionalizzando la rete e valorizzando accessibilità e servizi. Tra gli impegni assunti dal governo presieduto da Renato Schifani c’è anche un importante turn over e una rigenerazione del personale amministrativo regionale. La Sicilia non brilla per record di risorse impegnate e in passato anche fondi europei erano stati stornati per assenza di progetti validi presentati dalla Regione.
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Immagine di repertorio