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Protesta degli studenti: “È arrivato il momento di investire sull’istruzione”

Oggi anche le organizzazioni studentesche Rete degli Studenti Medi e Unione degli Universitari hanno aderito alla manifestazione nazionale della Cgil e di oltre duecento associazioni in difesa della Costituzione. Gli studenti hanno piantato tende e esposto pile di libri a simboleggiare il costo della scuola e delle università.

“Oggi siamo in piazza come studenti delle superiori, per la via maestra, perché le nostre scuole non sono accessibili a tutti, perché vediamo di fronte a noi un mondo del lavoro sempre più precario – dichiara la Rete degli Studenti Medi – Da anni il mondo dell’istruzione vive di sottofinanziamenti, mancano totalmente politiche volte a stabilizzare la condizione della nostra generazione. Non ce lo possiamo permettere, per questo continueremo a scendere in piazza quest’autunno”.

La denuncia degli studenti al Governo

“Dal governo continuiamo a non ricevere risposte – continua il coordinatore della Rete, Paolo Notarnicola – Il ministro Valditara preferisce promuovere disegni di legge, come quello sulla condotta, che criminalizzano i giovani piuttosto che dare risposte concrete ai bisogni degli studenti e del mondo della scuola. Noi non ci stiamo, per questo oggi siamo in piazza e annunciamo un lungo percorso di mobilitazione che si concluderà con lo sciopero studentesco del 17 novembre, perché non possiamo subire scelte perché non resteremo a guardare”.

“L’articolo 34 della Costituzione – dichiara l’Unione degli Universitari – sancisce il diritto allo studio, stabilendo l’obbligo per lo Stato di prevede borse di studio e aiuti economici. Con l’iniziativa di oggi vogliamo denunciare come, invece, ci siano migliaia di borse non coperte, così come mancano posti letto per gli studenti aventi diritto. Chiediamo uno stanziamento in Legge di bilancio di almeno due miliardi per intervenire su studentati pubblici, borse, trasporti, salute mentale e tasse universitarie. È arrivato il momento di investire sull’istruzione”.