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Provenzano a Musumeci, i fondi Ue rischiano di tornare indietro

“I fondi europei ci sono, in questo territorio il problema è che stanno rischiando di tornare indietro. La Regione siciliana è il fanalino di coda in tutta Europa per la spesa di fondi europei. Io non voglio richieste di deroghe come viene fatto anche dalla Regione ma voglio un impegno”.

Lo ha detto il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, a Gela.

“Non ho denunciato fin qui – ha affermato il ministro – il grave ritardo ma mi sono messo al lavoro e ho impegnato le mie strutture a cominciare dall’Agenzia per la Coesione Territoriale, giorno e notte, per scongiurare il rischio che la Sicilia restituisca anche un solo euro a Bruxelles. Non è detto che ci riusciremo perché i ritardi erano molto, molto ma molto gravi”.

“Del resto – ha aggiunto – anche ieri questo è stato stigmatizzato dal giudizio della Corte dei Conti. Il governo nazionale c’è e la Regione deve fare la sua parte e deve farla con grande responsabilità. Forse se riusciamo a salvare la programmazione europea quest’anno non è detto che ci riusciamo l’anno prossimo. Bisogna mettersi tutti insieme al lavoro”.

“Io non faccio polemiche – ha concluso – ma ci vuole grande serietà”.

“Tutto il Mezzogiorno – ha poi detto, parlando del Lavoro – è una vertenza e io sono impegnato su questo. Già nella legge di bilancio cominciamo a dare alcune risposte ma io sono uno di quelli che non si accontentano. Il piano Sud sarà un altro pezzo di queste risposte”.

“Sono venuto a Gela – ha affermato il ministro – per ascoltare, incontrare il sindaco, le parti sociali e quelle produttive per elaborare un progetto di sviluppo per quest’area e per la Sicilia. Nei giorni scorsi c’è stato un passaggio importante con il ministero per l’Ambiente per il progetto Argo Cassiopea e da lì parte un pezzo di sviluppo importante per questa città nel segno dell’ambiente e dell’innovazione ma questo non basta perché bisogna rilanciare gli investimenti a cominciare dalle infrastrutture e su questo siamo al lavoro ma abbiamo molto da recuperare”.

Una legge speciale per Gela

E il Consiglio comunale ha chiesto al Ministro una legge speciale per Gela, città in piena emergenza economica e occupazionale.

Provenzano ha accostato Gela a Taranto per la complessità della sua crisi industriale, economica, occupazionale e ambientale avvertendo che “non si può più scambiare lavoro e salute”.

Troppo alti i costi sociali causati dai disastri all’ecosistema. Quindi ha promesso di tornare e di portare risposte concrete.

Ma nel frattempo ha sollecitato tutti a sbloccare risorse (come i fondi europei) e strumenti come le Zes, le zone economiche speciali, capaci di rafforzare il tessuto produttivo del comprensorio e favorirne lo sviluppo.

In un documento consegnato al ministro per il Sud le istituzione gelesi elencano alcune delle priorità per il comprensorio: la realizzazione di infrastrutture importanti come il completamento dell’autostrada Siracusa-Gela, la progettazione della Gela-Catania, la costruzione della variante a nord della città; il ripristino e il miglioramento dei collegamenti ferroviari, interventi per il potenziamento e la navigabilità del porto rifugio e del porto industriale; il completamento delle bonifiche ambientali nel territorio, interventi presso la Regione Sicilia per un migliore servizio sanitario che, attraverso un “polo di eccellenza” garantisca il diritto alla salute.