Sono state sequestrate 133 tonnellate di pesce nel corso di 58 sequestri con 77 multe per un valore di 117 mila euro nel corso dell’operazione “e-fishing” condotta dalla Capitaneria di Porto di Palermo nel tratto di costa e di mare nei comuni costieri da Gela a Cefalù, incluse le Isole Pelagie, Pantelleria, le Egadi ed Ustica.
Sono stati complessivamente 966 i controlli in presso mercati ittici e rionali, esercizi di ristorazione, centri di distribuzione all’ingrosso e piattaforme logistiche, vettori stradali e ambulanti abusivi, nonché a bordo di pescherecci.
Oltre all’operazione di Santa Flavia insieme alla guardia di finanza sono stati trovati in alcune aziende all’ingrosso 30.000 chili di prodotti ittici che erano conservati oltre il tempo previsto e violando le procedure di autocontrollo previste dalla normativa Haccp. A Brancaccio in due attività con gli agenti del commissariato sono stati sequestrati ad abusivi che pubblicizzavano la vendita su Tik Tok 535 chili di pesce venduto per strada. Gamberi, calamari e orate sono stati devoluti al banco alimentare della Sicilia occidentale. Oltre 40 chili di astici ancora vivi sono stati riportati in mare.
A Carini in un centro di stoccaggio sono stati sequestrati 32.340 chili di prodotti alimentari scaduti, di cui 2.180 chili di prodotti ittici. I prodotti sono stati sequestrati ed è stata informata l’Asp per le sanzioni. A Lampedusa la una motovedetta della guardia costiera intercettava un motopeschereccio di nazionalità tunisina che pescava in acque territoriali. Il motopesca veniva scortato in porto e dopo l’attività ispettiva il comandante dell’unità è stato denunciato e sequestrati 100 chili di prodotti ittici vari e 2000 metri di reti da pesca. A Sciacca, sono stati controllati tre stabilimenti di lavorazione delle acciughe, nei quali si riscontrava in uno la mancata applicazione delle procedure di autocontrollo previste nel manuale Haccp e il sequestro di 18 tonnellate di filetti di acciughe, e negli altri due la mancanza delle previste informazioni utili a garantire la rintracciabilità del prodotto con sequestro di oltre 2.000 chili di acciughe ed elevata sanzione amministrativa di 1.500 euro ai titolari.
A Mazara del Vallo all’interno dello stabilimento di un grossista, sono stati trovati 600 chili di prodotti ittici vari privi di tracciabilità. Gli stessi venivano posti sotto sequestro e destinati allo smaltimento, ed elevata sanzione amministrativa 1.500 al titolare.
L’operazione è scattata per verificare il rispetto delle vigenti disposizioni nazionali ed internazionali in materia di tutela delle risorse ittiche e dell’ambiente marino, con particolare riferimento alla prevenzione e repressione degli illeciti connessi all’impiego di attrezzi da pesca non conformi e alla tutela delle specie oggetto del “fermo biologico”, nonché garantire la tutela del consumatore dalle frodi alimentari ed assicurare la qualità e la tracciabilità del prodotto ittico che trovava posto sulle tavole dei ristoranti e delle famiglie nelle trascorse festività.