MOSCA – Il parlamento russo ha approvato con un voto plebiscitario in terza e ultima lettura un’ampia riforma costituzionale che consente al presidente Vladimir Putin di restare in carica per altri 12 anni oltre la scadenza dell’attuale mandato nel 2024.
La Duma, la camera bassa del parlamento, ha dato il suo via libera a una serie di emendamenti alla Costituzione, tra cui una misura che fa ripartire da zero il conteggio dei mandati di Putin, con 383 voti a favore, zero contrari e 43 astensioni. La riforma andrà ora sottoposta alo scrutinio popolare il prossimo 22 aprile.
Putin, 67 anni, guida la Russia da vent’anni. Dopo primi due mandati da presidente, nel 2008 ha preso l’incarico di premier sotto la presidenza del suo alleato Dmitri Medvedev, sotto il quale la durata della presidenza è stata allungata a sei anni.
Nel 2012 Putin è tornato al Cremlino da presidente e nel 2018 è stato rieletto per altri sei anni. Con la riforma approvata ieri dalla Duma Putin potrà candidarsi ad altri due mandati dopo il 2024. Le modifiche costituzionali redistribuiscono i poteri della presidenza, vietano i matrimoni omosessuali e elencano “la fede in Dio” tra i valori fondanti della Russia.