Qds Pausa Caffè

Qds Pausa Caffè, Mineo, “La Regione non compra le maschere made in Sicily”

Dispositivi made in Sicily, fatti su misura e con tutte le certificazioni, ignorati dalla Regione… Sicilia. Incredibile ma vero, succede anche questo in tempo di pandemia.

Ne parla Antonello Mineo, a capo del distretto Meccatronica, l’ospite odierno di Qds Pausa Caffè, il nuovo format del Quotidiano di Sicilia, condotto da Luigi Ansaloni con l’opinionista Giovanni Pizzo.

“Meccatronica è un distretto che raggruppo oltre 150 aziende, meccanica, informatica, elettronica. Da diversi anni abbiamo sposato il paradigma dell’industria 4.0, interconnessione di processi e prodotti – dice Mineo -. Siamo stati danneggiati, quando è scoppiata la pandemia, come tutti, poi ci siamo accorti che la Sicilia non aveva dpi e non li produceva.

Siamo stati invitati a valutare se si poteva fare una riconversione d’impresa, in meno di un mese abbiamo consegnato i Dpi made in Sicily, gel e visiere, subito assorbiti dalla protezione civile. Dopo abbiamo iniziato una produzione di dispositivi medici riconosciuti dagli enti proposti, FFP2 e FFp3, inter certificato molto stringente, abbiamo impiegato mesi per avere la certificazione, poi ottenuta.

C’era una grande attesa che questi DPI fossero messi a disposizione – continua Mineo -. ma abbiamo ricevuto la comunicazione che non sarebbero stati acquistati dalla Regione perchè dovevano essere acquistati quelli garantiti dal commissario (ormai ex ndr) Arcuri. Dispositivi che la cronaca poi ci insegna che non erano buoni. E’ stato un duro colpo”.

Il capo del distretto Meccatronica non nasconde la delusione: “I nostri erano prodotti a norma. Avevamo dei dubbi invece che questi prodotti made in Cina non lo fossero. Abbiamo avuto danni, avevamo strutturato una capacità produttiva molto superiore a quella di oggi. La Regione da noi non compra praticamente nulla, ci siamo dovuti rivolgere al mercato privato o nazionale.

Penso che gli imprenditori di Meccatronica abbiano dimostrato che anche la pandemia può diventare un’opportunità produttiva. Riconversione, tra l’altro, fatta tutta di capitali propri, non abbiamo avuto un centesimo da nessuno. Abbiamo corso rischi molto elevati, ma abbiamo dimostrato che si può trovare sempre spazio per fare impresa”.