Consumo

Qualità della vita, i siciliani si sentono insoddisfatti

PALERMO – L’insoddisfazione per la propria vita e la frustrazione per una condizione finanziaria che non permette di vivere in serenità sembrano essere la cifra che definisce buona parte dei siciliani. I dati sono quelli della ricerca “Quality of life in European cities”, edizione 2023, condotta dalla Commissione europea con il contributo dell’Istat in una selezione di città europee, per valutare la qualità della vita percepita in ambito urbano.

A Palermo poco meno della metà della popolazione si sente insoddisfatta

A Palermo, poco meno della metà della popolazione si sente insoddisfatta della situazione finanziaria del proprio nucleo familiare, e circa il 30% è insoddisfatto della vita che conduce. I dati relativi a Messina e Catania descrivono una situazione molto simile, per cui circa un terzo della popolazione si considera inappagato dalle proprie condizioni di vita.

È stato chiesto anche di fare una valutazione della situazione attuale rispetto al passato, e ben il 25% dei messinesi, il 28% dei palermitani e addirittura il 58% dei catanesi hanno detto che la qualità della vita della propria città era peggiorata.

Al contrario, a Palermo solo il 22% della popolazione considera la propria vita migliorata rispetto a 5 anni prima; molto meglio a Messina, dove tale percentuale sale al 43%, mentre si scende a picco, al 7%, per quello che riguarda Catania. In particolare, i siciliani sono particolarmente critici rispetto allo stato dei trasporti pubblici, validi per appena il 20% della popolazione; valori poco più alti, che arrivano a circa il 28%, riguardano le infrastrutture sportive e gli spazi verdi.

Circa la metà dei residenti di Palermo, Catania e Messina, invece, si dicono soddisfatti dei servizi culturali e delle scuole. Si scende di nuovo al 35% in riferimento ai servizi sanitari, medici e ospedalieri. A livello nazionale, l’andamento è molto diverso: la quota di popolazione soddisfatta per la vita nella propria città nel 2023 è generalmente superiore all’80%.

Il valore minimo si registra a Taranto, al 47,8%, mentre il valore massimo si segnala a Trento, che raggiunge il 95,4%. In linea con l’andamento siciliano, quote piuttosto basse di popolazione italiana ritengono che la qualità della vita sia migliorata negli ultimi cinque anni. In parallelo, più della metà dei cittadini di alcune città italiane ritengono che la qualità della vita nella propria città sia peggiorata negli ultimi cinque anni. A pensarla così sono la maggior parte dei cittadini di Firenze, Sassari, Bolzano, Catania, Parma, Roma, Venezia e Reggio di Calabria.

Se si allarga lo sguardo a livello europeo, si può sviluppare un parallelismo tra tre diversi gruppi di città italiane e le diverse aree del continente: le città con percentuali più alte di persone che si considerano molto o abbastanza soddisfatte di vivere nella propria città si trovano Trento, Trieste, Cagliari, Bergamo, Brescia, Bolzano. Queste percentuali sono simili a quelle di varie città dell’Europa del Nord e di molte città afferenti sia all’Europa occidentale che all’Europa dell’Est.

Percentuali poco più basse di persone soddisfatte per la propria città, fra l’81,3% e l’87%, sono registrate a Bologna, Perugia, Firenze, Milano, Genova, Pescara, Torino e Bari e valori simili si riscontrano a Barcellona, Berlino, Budapest e Bruxelles; percentuali inferiori all’81,3% caratterizzano Venezia, Sassari, Roma, Messina, Napoli, Palermo, Catania, Reggio di Calabria e Taranto. Le percentuali più basse si riferiscono a città del Sud Italia, ad Atene e alla città ungherese di Miskolc.