Aspettando il Giro d’Italia (4-26 maggio) e, poi, a seguire il Tour de France (29 giugno-21 luglio), la bella stagione fa l’occhiolino al cicloturismo, una forma di “turismo leggero” come lo definisce la Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta). “Leggero” perché sostenibile anche nei costi, sia che si voglia organizzare una semplice passeggiata o, addirittura, una vacanza più lunga. La bici, dunque, non più solo sfida per gli sportivi.
Lo scorso 3 aprile il Consiglio, la Commissione e il Parlamento europeo hanno firmato la Dichiarazione europea sulla ciclabilità, che si può definire l’iniziativa più ambiziosa dell’Ue realizzata fino ad oggi in questo ambito, e che segna per la prima volta l’adozione ufficiale di una politica sulla mobilità attiva a livello europeo e riconosce la bicicletta come mezzo di trasporto sostenibile, accessibile, inclusivo, economico e salutare, con un forte valore aggiunto per l’economia dell’Ue. Tra i principi fondamentali della Dichiarazione troviamo la realizzazione di maggiori e migliori infrastrutture ciclabili; l’aumento della sicurezza stradale; sostegno ai posti di lavoro di alta qualità e allo sviluppo di un’industria europea della mobilità ciclistica di livello mondiale e ancora sostegno a multimodalità e cicloturismo.
I carteggi ufficiali, però, da soli non bastano: serve concretezza. Il cicloturismo può essere un’occasione di sviluppo, ma solo se si fa squadra. Come? Attraverso la collaborazione pubblico/privato. Ciò significa affidare alle Regioni il compito di “tracciare la via” (i percorsi) e ai privati quello di offrire servizi: dalla ristorazione al pernottamento (strutture bike friendly). In questo modo il cicloturista diventa viaggiatore sostenibile e risorsa per l’economia arricchendo “la pedalata” con esperienze enogastronomiche, occasioni di socialità, possibilità di pernottamento. Del resto, dalla 4a edizione del Rapporto “Viaggiare con la bici 2024”, realizzato da Isnart e Legambiente in collaborazione con Bikenomist, emerge che il cicloturismo, sul fatturato turistico del nostro Paese, ha un impatto economico stimabile in oltre 5,5 miliardi di euro al 2023.