Economia

Pensione, conviene andarci dopo i 67 anni? Il guadagno a confronto

Quello delle pensioni è sempre un tema molto discusso e delicato, soprattutto in termini di guadagni. Come sappiamo, l’età in cui la maggior parte delle persone va in pensione corrisponde a circa il 67esimo anno di età compiuto, ma tutto è derogabile.

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In genere, comunque, la domanda che in molti si fanno è una: quanto guadagna chi va in pensione dopo i canonici 67 anni? E quali sarebbero i vantaggi? Di seguito, una breve panoramica su questo argomento.

Pensione, quanto guadagna chi va dopo i 67 anni

Ma quanto guadagna chi va in pensione dopo i 67 anni? Con l’introduzione del sistema contributivo, chi decide ad andare in pensione dopo i 67 anni ne beneficia dal punto di vista economico. Lavorare per più tempo, quindi, garantisce un importo maggiore di pensione percepita. Il tutto, avviene principalmente per due motivi:

  • il lavoratore continua a versare i contributi
  • il coefficiente che viene utilizzato per convertire i contributi in pensione diventa più vantaggioso

Inoltre, il governo sembra spingere molto per il rinvio della pensione per diversi lavoratori, soprattutto in ambiti specializzati. Tutto ciò, in modo da garantire per più tempo possibile il corretto funzionamento della macchina burocratica.

Pensione e guadagni dopo i 67 anni: il confronto

Andando più nello specifico, quanto guadagna chi va in pensione dopo i 67 anni? Ad oggi, chi va in pensione a 67 anni ha sul montante contributivo un coefficiente di trasformazione al 5,723%. Per chi va in pensione a 68 anni (appena un anno dopo la canonica soglia), il tasso passa al 5,931%, mentre raggiunge il 6,154% a 69 e il 6,395% a 70. Sicuramente, con tutte le difficoltà del caso, si tratta di una struttura che nasce allo scopo di sollecitare i lavoratori ad andare in pensione più tardi del previsto.