Lo stipendio di un infermiere varia notevolmente a seconda che sia un dipendente (pubblico o privato) o un libero professionista. Il contesto lavorativo di un infermiere può spaziare da un ambulatorio con un carico di lavoro ridotto fino a sale operatorie altamente tecnologiche. Lo stipendio è uno dei fattori che possono influenzare la scelta di intraprendere la carriera infermieristica.Lo stipendio a livello nazionale è deciso dai valori economici contrattati dai sindacati e riportati nel Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL).
Non esiste un CCNL specifico per gli infermieri; piuttosto, ci sono diversi CCNL a seconda del luogo di lavoro:
Il contratto nazionale può essere migliorato da accordi tra i sindacati e l’azienda sanitaria, che vengono riportati nel contratto integrativo. Se invece si lavora come infermiere libero professionista, si lavora con partita IVA e, al massimo, si stipula un contratto di servizio. In questo caso, la tariffa lorda può variare moltissimo. La maggioranza degli infermieri lavora con il CCNL Sanità, molto simile al CCNL AIOP in termini di importi, mentre altri CCNL, come ANASTE, offrono compensi inferiori.
L’infermiere che lavora nel settore pubblico con il CCNL Sanità ha uno stipendio base di circa 1.500 euro, che può variare a seconda del contesto lavorativo. Ad esempio, l’infermiere di ambulatorio, che non ha indennità di turno, percepisce 1.500 euro mensili, a cui si aggiungono eventuali scatti di anzianità, premi di produzione ed incentivi statali (come il bonus Renzi). L’infermiere che lavora in reparto, svolgendo i turni, ha uno stipendio che varia a seconda del numero di presenze in servizio, con indennità di turno, notturno e festivo. Lo stipendio del turnista, comprensivo delle indennità, può raggiungere i 1.800-1.900 euro, ma è molto variabile, poiché le indennità non vengono corrisposte durante ferie o permessi.
Lo stipendio può ulteriormente aumentare con le indennità specifiche per reparti: infettivi, area critica o assistenza domiciliare, con un’indennità di 5 euro al giorno. L’indennità di reperibilità o pronta disponibilità prevede un compenso orario, e in caso di chiamata le ore lavorate vengono pagate come straordinari. In reparti che utilizzano radiazioni, è possibile ottenere l’indennità di radioesposizione, che consiste in 100 euro in più al mese e 15 giorni consecutivi di ferie oltre a quelle annuali.
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